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Il national day italiano a Expo Dubai 2020 non poteva certo dimenticare lo sport e i protagonisti di un 2021 a forti tinte azzurre, e lo ha fatto con l’Italian Sports Day. Un appuntamento che ha visto la presenza di ospiti speciali: dal presidente del Coni Giovanni Malagò al Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali, passando per atleti medagliati a Tokyo 2020 come Antonella Palmisano e Luigi Busà, lo sport italiano ha vissuto un’altra giornata di meritate celebrazioni.
Malagò: “Sport italiano protagonista a Expo Dubai 2020”
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“Ci sentiamo protagonisti di questa esposizione universale e del Padiglione Italia all’Expo 2020 di Dubai – ha dichiarato Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano -. Nessuno poteva immaginare che ci potesse essere l’opportunità di essere testimonial del brand Italy, non solo del made in Italy ma proprio del Paese. A causa della pandemia c’è stata la coincidenza tra il ritardo di un anno dell’Expo, che si è agganciato al calendario delle Olimpiadi, e i nostri risultati sportivi che sappiamo quanto abbiano lasciato il segno”.
Sui prossimi Giochi Olimpici invernali, in programma a Pechino dal 4 al 20 febbraio 2022, e sui timori relativi all’aumento dei contagi da Covid-19, il presidente del Coni ha chiarito: “Tra meno di 90 giorni ci saranno le Olimpiadi invernali di Pechino che Xi Jinping ha già confermato. Il pubblico sarà solo locale ma i cinesi sono 1,4 miliardi quindi non sarà questo il problema. La manifestazione sarà caratterizzata da restrizioni, ho già visto il protocollo, ma pur in questo contesto il nostro mondo va avanti”.
I cronisti presenti hanno approfittato della presenza del numero uno dello sport italiano per chiedergli un parere sulla Nazionale di calcio e i timori di un’altra assenza ai Mondiali. Laconico il commento di Malagò: “C’è suspense ma sono ottimista, soprattutto con Mancini in panchina”.
Vezzali: “Stadi, capienza attuale può restare invariata”
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Presente, all’Italian Sports Day di Expo Dubai 2020, anche la sottosegretaria con delega allo Sport, Valentina Vezzali. Con la rappresentante istituzionale si è discusso dei timori legati alla quarta ondata di Covid-19, in riferimento soprattutto a possibili nuove restrizioni per lo svolgimento di eventi sportivi.
“In questo momento c’è molta cautela da parte del governo poiché la curva epidemiologica sta salendo anche in altri Paesi europei – ha dichiarato l’ex campionessa di scherma -. Non siamo fuori dalla pandemia e lo stato di emergenza permane. Sono certa che la capienza attuale possa rimanere e auspico che al più presto si possa tornare ad avere un abbassamento della curva, anche tramite la terza dose, e tornare al 100%”.
“Risorse Pnrr importanti per lo sport”
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Valentina Vezzali poi ha confermato l’impegno da parte dell’esecutivo per la destinazione di risorse importanti volte a sviluppare l’attività sportiva, soprattutto dei più giovani. “Le risorse del Pnrr per lo sport sono pari a un miliardo di euro, di cui 700 milioni saranno destinati a progetti dedicati all’impiantistica riqualificata – ha riferito -. Abbiamo anche 300 milioni destinati all’impiantistica scolastica. Grazie a questa legge di bilancio siamo riusciti ad inserire l’insegnante di scienze motorie nella scuola primaria ma non tutte le scuole hanno delle palestre”.
“Gli eventi sportivi internazionali sono una grande vetrina per l’Italia come le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 o all’autodromo di Monza, che oggi ha presentato il nuovo logo per il centenario” ha poi affermato Vezzali, sottolineando la capacità del Bel Paese di mettere in vetrina le sue eccellenze anche dal punto di vista sportivo.
“Donne nello sport? Si affermeranno anche a livello dirigenziale”
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Vezzali ha poi parlato di un altro tema a lei caro, quello del ruolo della donna nello sport. “Da quando ero bambina ad oggi, i diritti delle donne nello sport si sono evoluti – ha detto -. Io ho dovuto vincere un campionato del mondo a quattro mesi dalla nascita di mio figlio affinché la Federazione scherma e il Coni prendessero atto che un’atleta donna potesse diventare mamma e portare avanti la propria attività”.
“Il Coni ha poi ha aggiunto nello statuto il diritto delle atlete donne di essere tutelate durante la gravidanza – ha precisato la sottosegretaria con delega allo Sport -. A livello dirigenziale? La presenza femminile negli organismi sportivi purtroppo è scarsa: una sola donna presidente su 44 federazioni nazionali. C’è un lungo percorso da compiere ma, come le donne si stanno affermando da atlete nel mondo sportivo, lo faranno a breve anche a livello dirigenziale”.
Fra due giorni è, inoltre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Si tratta di un tema che mi sta molto a cuore – ha detto Vezzali -. Attraverso il presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata, abbiamo lanciato una campagna con un pallone rosso con il quale giocheranno la prossima partita di campionato, proprio a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne. Lo sport anche in questo può avere un ruolo molto importante”.
Domenicali: “Arabia Saudita pronta per la F1. Italia unico Paese con due Gp”
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Fra gli ospiti dell’Italian Sports Day a Expo 2020 anche Stefano Domenicali, Ceo della Formula 1, campionato che nella Penisola Araba chiuderà la propria stagione, prima in Arabia Saudita e poi proprio negli Emirati, ad Abu Dhabi. “Pensare di essere in Arabia Saudita con un Gran Premio di F1 nuovo, quando fino a 5 mesi fa non c’era assolutamente nulla, è una prospettiva straordinaria – ha detto ai giornalisti presenti -. Vedrete il livello di investimento. Finire il campionato ad Abu Dabhi, su una pista modificata rispetto a quella che conosciamo, dà l’idea di un campionato unico”.
“La F1 sta crescendo ed è cresciuta tantissimo in continenti dove non se ne parlava – ha aggiunto l’ex team principal della Ferrari -. Questo è un bel finale per preparare una nuova stagione ma dobbiamo rimanere focalizzati sul campionato di quest’anno che è assolutamente incerto. Se vincerà Max Verstappen o Lewis Hamilton? Difficile fare previsioni”.
“La F1 ha aiutato questi Paesi ad avviare un processo di cambiamento culturale – ha proseguito Domenicali -. Quando c’è la lente di ingrandimento della F1, seguita da oltre 2 miliardi di persone nel mondo, le cose si vedono e le volontà di cambiare certe culture avrà una spinta maggiore. Il governo italiano ha fatto un lavoro straordinario per poter permettere al nostro Paese, tramite l’Aci, di avere due Gran Premi nel calendario, quello di Imola e quello di Monza che compirà 100 anni nel 2022. Siamo l’unico Paese in Europa ad avere il doppio Gran Premio, un bell’impegno con fatti concreti”.
Palmisano: “Donne e giovani devono essere messi in condizione di fare sport”
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La cornice del Padiglione Italia ha poi accolto alcuni atleti medagliati di Tokyo 2020, come Antonella Palmisano, oro nella 20 km di marcia nella capitale nipponica. L’atleta pugliese ha raccontato la sua storia: “Per me è stato difficile iniziare a fare sport perché venivo da un paesino dove la donna era considerata l’angelo protettore della famiglia e doveva prendersi cura della casa. Già a 10 anni mi occupavo della casa. Ma credevo che avrei potuto fare altro anche dal punto di vista personale e culturale, e il trasferimento dal paesino a Roma ha fatto sì che è arrivato questo successo”.
“Le donne si stanno battendo per dimostrare che possono valere allo stesso modo degli uomini – ha aggiunto -. La pandemia? Siamo grati al governo perché abbiamo avuto la fortuna di continuare la nostra attività quando tutto era chiuso e ciò ha contribuito a raggiungere questi risultati. Per il futuro dello sport però credo ci sia molto da fare perché non è possibile che nelle scuole i bambini non abbiano le mie stesse opportunità. Io, infatti, ho iniziato con i Giochi della gioventù. Parliamo di successi ma si dovrebbe fare molto di più per il vivaio”.
A Expo Dubai 2020 anche il karateka Busà: “Sport per superare il bullismo”
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I valori dello sport, naturalmente, non risiedono solo nel risultato finale e nella gloria fine a se stessa. A confermarlo è un’altra medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo 2020, il karateka Luigi Busà: “Vincere la medaglia d’oro a Tokyo è stata una doppia soddisfazione. Però credo sia assurdo che nelle scuole lo sport non sia praticato come in altri Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti. A partire dalla mia storia di bullismo, sto andando nelle scuole per suggerire ai genitori di far praticare lo sport perché è lo strumento più utile per superare queste difficoltà”.
“Io sono disponibile a confrontarmi con le istituzioni per portare avanti questo discorso – ha spiegato ancora Busà -. Per quanto riguarda il karate, mi arrivano notizie di palestre piene sull’onda dell’oro olimpico e sono molto contento”.
Pancalli: “Italia unico Paese a riconoscere sport paralimpico come ente pubblico”
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La meravigliosa esperienza olimpica azzurra ha coinvolto anche gli atleti con disabilità, che hanno portato all’Italia, alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, ben 69 medaglie (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi). Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico italiano e ospite dell’Italian Sports Day a Expo Dubai 2020, ha commentato a tal proposito: “La vera sfida per il futuro è riuscire a tenere insieme il grande mondo dello sport organizzato, che sa raccontare pagine straordinarie di successi sportivi, con la necessità di diffondere sempre più la pratica sportiva tra i nostri giovani“.
“Siamo uno dei Paesi più sedentari in Europa – ha aggiunto -. Il mondo paralimpico italiano rappresenta a livello mondiale una buona prassi e i risultati lo confermano. Siamo l’unico Paese al mondo che ha riconosciuto lo sport paralimpico come ente pubblico. Il mondo paralimpico fa crescere la cultura del Paese attraverso il valore della diversità, dando una diversa percezione della disabilità. La ricchezza del Paese non sta solo nel Pil ma nella rivoluzione culturale che quotidianamente si realizza”.
Il rovescio della medaglia: “Pochi sponsor dopo le Olimpiadi”
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Nonostante i successi a Cinque cerchi, in ogni caso, non manca il rovescio della medaglia (il gioco di parole non è casuale) per gli atleti che praticano sport che non godono di grande esposizione mediatica. “Quella appena passata è stata un’estate magica partita con i ragazzi agli Europei di calcio e conclusasi con noi alle Olimpiadi, questo ci ha reso orgogliosi di essere italiani – ha dichiarato Busà -. Ora però è il momento di monetizzare perché i nostri sport hanno bisogno di sponsor. Anche se la paura di essere dimenticati non c’è perché torneremo a quello che sappiamo fare: allenarci e vincere le gare“.
Sulla stessa lunghezza d’onda Palmisano: “I gruppi sportivi militari ci aiutano ma gli sponsor potrebbero fare la differenza – ha detto, approfittando della vetrina di Expo Dubai 2020 -. Si sono visti pochi sponsor dopo le Olimpiadi, forse perché sono state tante le medaglie e ci sono ancora problematiche legate alla pandemia. Ci aspettavamo comunque di più. Nonostante l’oro, continuiamo ad allenarci per i prossimi obiettivi e partecipiamo agli eventi per evitare di cadere nel dimenticatoio“.