Saldi al via in tutta Italia: aumenta l’interesse, diminuisce il budget

Dopo l’avvio anticipato in Sicilia, Calabria, Campania, Piemonte, Lombardia e Friuli-Venezia-Giulia, i saldi estivi sono ufficialmente partiti da sabato 1° agosto in tutto il resto d’Italia. Le prospettive, com’è prevedibile, non possono non tener conto dell’emergenza coronavirus. Nonostante ciò, secondo Confesercenti è possibile guardare con atteggiamento timidamente positivo a quelli che saranno i risultati delle vendite a prezzo ribassato. In una nota ufficiale l’ente ha riportato i dati di un sondaggio realizzato con la collaborazione di Swg per confermare le impressioni.

I saldi interessano al 60% degli intervistati, ma il budget si restringe

I saldi hanno preso il via da un mese esatto in Sicilia e Calabria, il 21 luglio in Campania e nell’ultima settimana in Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia e Lombardia. Il sondaggio proposto da Confesercenti tiene conto sia di queste prime aperture sia delle intenzioni d’acquisto dei consumatori delle altre regioni d’Italia. Sono mille i consumatori coinvolti, assieme a seimila imprese di abbigliamento e calzature. L’interesse dei primi per gli acquisti durante i saldi è in crescita, secondo Confesercenti. Il 60% degli intervistati ha acquistato o ha intenzione di acquistare articoli a saldo. Il dato del 2019, in questo senso, corrispondeva invece al 33%.

Se da questo punto di vista può trasparire un certo ottimismo, meno felice è il dato sul budget medio destinato alle compere estive a saldo. Nel 2019 la media a persona era di 146 euro, quest’anno scende del 20% e si attesta a 116 euro. Secondo gli esercenti su questo pesa il fatto di aver spostato di un mese le date a livello nazionale rispetto ai canonici saldi estivi di luglio. In questo senso, dove gli sconti non erano stati avviati ufficialmente, alcuni imprenditori avevano deciso di avviare campagne di vendita in pre-saldo.

Un quarto degli intervistati sceglie lo shopping online

Per quel che riguarda la scelta della tipologia di negozio, non c’è quest’anno un dato che sovrasta gli altri, Messi davanti a opzioni differenti (con la possibilità di sceglierne più di una) il 33% degli intervistati ha dichiarato di comprare nelle grandi catene, il 29% nei negozi indipendenti, il 26% negli outlet e il 25% online. Il 16%, infine, compra in un negozi di brand specifici in franchising.

Per quanto concerne invece la tipologia di articoli, il 56% degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato o voler acquistare scarpe a saldo, il 48% magliette. Percentuali, secondo Confesercenti, più alte rispetto ai dati degli ultimi anni, indizio di potenziali ‘acquisti rimandati’ nelle settimane di lockdown.

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