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Una violenta perturbazione ha causato diversi danni e disagi sulla costa orientale della Sicilia. A Catania un forte tornado seguito da pioggia e grandine si è abbattuto nel pomeriggio di martedì 5 ottobre nel centro storico, causando seri danni alle abitazioni e agli esercizi commerciali. Diversi gli alberi sradicati e i lampioni caduti, mentre alcuni cittadini sono rimasti feriti.
La forte ondata di pioggia e le raffiche di vento hanno danneggiato anche alcuni edifici del quartiere Librino dove sono stati divelti alcuni alberi. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco per allagamenti di scantinati e garage e decine di interventi da parte dei pompieri. Disagi anche all’aeroporto Fontanarossa, dove sono stati annunciati possibili ritardi per quanto riguarda i voli in arrivo e in partenza.
Il tornado a Catania arriva al termine di tre mesi non particolarmente semplici per la Sicilia; con emergenze climatiche e ambientali di ogni genere. A fine settembre l’Etna era tornato a far paura, con il cratere di sud-est tornato in attività e passato progressivamente da attività stromboliana a fontana di lava. Tanto da produrre una nube di cenere che ha raggiunto i 9 km di altezza. È stato il colpo di coda di un’estate che, in Sicilia, ha presentato emergenze climatiche e ambientali di ogni genere.
L’ampiezza media del tremore vulcanico era aumentata. A partire dalle ore 8:55 di martedì 21 settembre, peraltro, oltre all’attività dell’Etna si era iniziata a registrare anche l’attività infrasonica. Un ulteriore problema, al termine di un’estate caratterizzata in Sicilia da caldo record, incendi e problemi di svariata natura e origine.
A cavallo tra luglio e agosto, infatti, la Regione aveva vissuto una drammatica emergenza incendi. Su precisa richiesta proprio della Regione Sicilia, era arrivata la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di protezione civile. A firmarla fu il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Il provvedimento era incluso in uno specifico Dpcm emesso dal capo del governo.
A fine luglio era arrivato un altro allarme, lanciato dai forestali. “Ormai questo è un incendio unico. Siamo impegnati in massa e ci sono stati diversi operai che si sono infortunati nel corso dello spegnimento del rogo da terra“, avevano spiegato. Falcidiata la provincia di Catania e anche il capoluogo. In provincia di Palermo, invece, si segnalavano vasti roghi alimentati anche dalle temperature inclementi e da forti, torridi venti. D’altronde il mese di agosto ha presentato temperature record, anche in Sicilia. La morsa di Lucifero aveva portato la colonnina di Mercurio a raggiungere anche 48 gradi. Oggi, invece, è stata la volta dell’emergenza maltempo, con il tornado che si scatenato a Catania.
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