Chiunque abbia mai cambiato smartphone passando a un nuovo produttore o anche a una tecnologia più avanzata conosce perfettamente il problema. Fin troppo spesso, infatti, siamo costretti anche a cambiare il caricabatterie perché quello vecchio non è compatibile con il telefono che abbiamo appena comprato. Un fastidio che diventa un vero e proprio spreco, in un mondo che cerca faticosamente di diventare più ecocompatibile. Ecco perché l’Unione europea ha deciso di correre ai ripari.
Da un lato, infatti, è vero che ogni confezione di un nuovo smartphone include anche il relativo caricabatterie perfettamente omologato. Altrettanto vero, però, è che se quest’ultimo si guasta o semplicemente si perde, spesso utilizzare uno precedente di cui siamo già in possesso si rivela inutile. Ecco quindi verso quale soluzione si andrà, quantomeno in Europa.
Caricabatterie unico per tutti gli smartphone? Cosa chiede l’Europa
Della vicenda si è recentemente occupata un’importante Commissione del Parlamento europeo, quella che si occupa di mercato interno e protezione dei consumatori. Ebbene, 43 dei suoi membri hanno votato la proposta di costringere i produttori di smartphone a omologare i propri caricabatterie. Non sono mancati i voti contrari, il cui numero è però solo di due.
I piani dell’Unione europea a proposito della questione sono chiari. La risoluzione del Parlamento prevede infatti che le aziende adottino porte la cui specifica per connettori sia di tipo USB-C su tutti i prodotti, consentendo ai dispositivi una concorrenza più interoperabile e più sana tra i marchi. Questo, ovviamente, contribuirà anche a ridurre gli sprechi. La proposta prevede anche che la Commissione europea spinga per raggiungere standard di interoperabilità comune anche sui caricabatterie wireless.
Va peraltro detto che le aziende già si stanno muovendo verso un’armonizzazione dei dispositivi periferici in vendita verso il pubblico. Non solo lo standard USB-C è sempre più frequente per gli smartphone, ma l’ha adottato anche Sony con PlayStation 5. Chi dovrà più di altri cambiare la propria politica è invece Apple, che tranne per i più recenti MacBook ha sempre avuto specifiche esclusive per i propri prodotti (a partire dai vari iPhone). Resta ora da stabilire quando e in che modo UE e Parlamento europeo introdurranno tali novità in un vero regolamento comunitario.
I dati sui caricabatterie che i cittadini europei sono costretti a buttare via, del resto, parlano da soli. Li ha esposti Alex Agius Saliba, eurodeputato del Partito Socialista europeo: “Ogni anno in Europa se ne acquistano mezzo miliardo di nuovi. Questo significa che ogni anno si generano tra le 11 e le 13 mila tonnellate di rifiuti elettronici. Un modello unico per tutti gli smartphone e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni, pertanto, rappresenterebbe un vantaggio per tutti“.