Non è esagerato dire che, all’uscita di Kid A nel 2000, i Radiohead persero un sacco di fan della prima ora. Chi era abituato alle chitarre e alle sonorità melanconiche ma al contempo trascinanti di The Bends o del mitico OK Computer (fonte di ispirazione per un innumerevole elenco di band, Coldplay fra tutte), si ritrovò all’inizio del nuovo millennio catapultato in un universo fatto di elettro-smog, chitarre distorte, testi criptici, ritmi inquietanti.
Per alcuni era un cambiamento troppo radicale per continuare a dare fiducia a Thom Yorke e compagni. E i critici, spiazzati anch’essi da un contesto musicale completamente differente, arrivarono a chiedersi: “Ma ne valeva la pena?”
Amnesiac, registrato praticamente in contemporanea ma uscito nel 2001, confermò le intenzioni della band: basta con il rock “puro”, largo a tutta una serie di sperimentazioni musicali. Il gioco valse la candela, da un certo punto di vista: i Radiohead conservarono la loro natura “underground” e indipendente, e costruirono tutta una nuova rete di fedelissimi fan, tanto da arrivare, vent’anni dopo, a riproporre insieme i due album, assieme a sorprese e inediti, come fosse l’unicum inizialmente immaginato, tanto da fonderne il nome: Kid A Mnesia. Il ‘Vaso di Pandora’ riaperto dalla band britannica a novembre 2021 è la nostra scelta odierna per il calendario dell’avvento di Newsby.it.
Kid A Mnesia, riscoprire il “lato oscuro” dei Radiohead 20 anni dopo
Kid A Mnesia si propone come un triplo album, disponibile in [sponsor-link id=”254″] e [sponsor-link id=”255″]. Thom Yorke, i fratelli Colin e Johnny Greenwood, Ed O’Brien e Philip Selway hanno studiato tutto nei minimi dettagli: il primo disco è la riedizione di Kid A, con Everything in its right place a guidare le dieci tracce del disco (tra le quali le iconiche The National Anthem e Idioteque) con le sue atmosfere cupe. Il secondo cd contiene invece le 11 tracce di Amnesiac, tra cui il singolo-simbolo Pyramid Song e l’enigmatica Knives Out.
Il terzo disco propone invece qualcosa di assai diverso, ma non meno affascinante. Notevole la traccia d’apertura, una versione alternativa di Like Spinning Plates (definita ‘Why Us?’ Version) con parti di piano che si mescolano all’arrangiamento elettronico. Degne di attenzione, poi, If You Say the Word, singolo portante di Kid A Mnesia, e Follow Me Around, performance alla chitarra acustica di Thom Yorke che contiene riferimenti alla politica britannica.
Pulk/Pull (True Love Waits Version) è un altro esperimento: combina, infatti, la terza traccia di Amnesiac, Pulk/Pull Revolving Doors, con la parte vocale di True Love Waits, una canzone completata dai Radiohead nel 2016. Fra le altre tracce degne di nota, la versione alternativa di Morning Bell, tracce comprese nei “lati-B” di vecchi singoli, come Fog e Fast Track, e parti isolate tratte da How to disappear completely e Pyramid Song.
Ci sono anche una versione con musicassetta extra e… un videogioco!
Per i fan più sfegatati, cui tre cd non bastano, c’è anche una deluxe edition con una musicassetta (no, non è un errore, è proprio una “vecchia” cassettina) contenente cinque “B-sides”. Per non parlare della Kid A Mnesia Exhibition, un videogioco “esplorativo” del mondo raccontato da Kid A e Amnesiac prodotto da Epic Games (quelli di Fortnite, per intenderci) e disponibile gratuitamente per Ps5, Windows e MacOS. Disponibile anche un “[sponsor-link id=”256″]” con le immagini più caratteristiche concepite per accompagnare l’album.
Non sarà proprio un regalo a tema natalizio, ma Kid A Mnesia farà sicuramente la felicità di chi, all’inizio del ventunesimo secolo, si lasciava trascinare dai ritmi intensi e dalle atmosfere inimitabili di due album che, dopo un iniziale momento di diffidenza da parte di pubblico e critica, entrarono pian piano, ma inesorabilmente, nella Storia della Musica.