Il presidente dell’Ecuador ha annunciato l’intenzione di espandere l’area marina protetta intorno alle Isole Galapagos, note per ospitare alcuni degli animali più esotici del pianeta.
La riserva marina delle Galapagos è già una delle più grandi al mondo, con oltre 133.000 chilometri quadrati protetti. Tuttavia verrà ampliata per includere altri 60.000 chilometri quadrati, ha affermato il presidente Guillermo Lasso. L’espansione aggiungerà il Cocos Ridge, che si estende verso il Costa Rica ed è un’area di alimentazione e migrazione per le specie in via di estinzione.
La nuova riserva sarà divisa in due aree uguali. In uno sarà totalmente vietata la pesca, mentre nell’altro sarà consentita solo la pesca sostenibile.
Create dai vulcani, le Isole Galapagos ospitano la fauna selvatica che ha ispirato la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin e il suo lavoro scientifico di riferimento, “L’origine delle specie”. L’area ospita, tra le diverse specie, tartarughe giganti, iguane marine, pinguini e leoni marini.
Oggi, tuttavia, la vita marina della zona è fortemente minacciata dal cambiamento climatico e dalla pesca illegale.
“Oggi è un giorno che rimarrà nella storia“, ha detto il presidente ecuadoriano al momento dell’annuncio, avvenuto durante la Cop26 di Glasgow.
“Questo non solo rafforzerà la biodiversità dell’area, ma rafforzerà anche la nostra lotta contro il cambiamento climatico“, ha affermato Lasso. L’annuncio ha ricevuto anche il plauso di Leonardo Di Caprio, attore noto per il suo attivismo verso l’ambiente.
L’annuncio di Lasso non è però l’unico a favore della protezione degli oceani.
Quattro nazioni latinoamericane affacciate sul Pacifico si sono infatti impegnate a unire le loro riserve marine per formare un’unica area interconnessa. Andando così a creare una delle aree più ricche al mondo di biodiversità oceanica.
Panama, Ecuador, Colombia e Costa Rica hanno dato vita all”iniziativa CMAR (Eastern Tropical Pacific Marine Corridor), che unirebbe e aumenterebbe le dimensioni delle loro acque territoriali protette per creare un corridoio senza pesca che copre più di 500.000 km quadrati. Fornendo così protezione assoluta a una delle rotte migratorie più importanti del mondo per tartarughe marine, balene, squali e razze.
La mossa arriva tra le crescenti richieste di azioni per proteggere le specie marine rare contro le flotte pescherecce straniere che sfruttano la ricca biodiversità marina della regione, nonché per limitare la pesca illegale da parte delle comunità di pescatori locali.
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