A poco più di un mese dalla Cop26 di Glasgow si è svolto ad Atene un incontro tra i leader di nove Paesi Europei, per sottolineare ancora una volta l’urgenza della crisi ambientale. Il vertice dei paesi del Sud dell’UE ha concordato inoltre un impegno incentrato sulla necessità di un’azione congiunta per affrontare la crisi climatica. Grecia, Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Cipro, Malta, Slovenia e Croazia hanno quindi adottato una dichiarazione comune. Tra i punti affrontati, biodiversità, gestione forestale, ambiente marino e protezione civile, prevenzione e preparazione.
I leader europei hanno voluto sottolineare la loro unione e la convinzione che un’azione globale urgente sia più che mai necessaria per affrontare la crescente lotta ai cambiamenti climatici. Un’azione decisiva quanto ambiziosa è l’unica possibilità per creare un futuro sicuro, equo e sostenibile.
L’accordo è arrivato dopo un’estate in cui il cambiamento climatico ha avuto effetti devastanti in molti dei Paesi che lo hanno firmato, dovuti soprattutto a incendi e alluvioni. Secondo le analisi del programma Copernicus dell’Unione Europea, che monitora gli effetti del cambiamento climatico, l’estate appena trascorsa è stata la più calda mai registrata in Europa. “La crisi climatica non è più una minaccia lontana, è sbarcata saldamente sulle nostre coste“, ha affermato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, definendola “la più grande catastrofe ecologica degli ultimi decenni“.
Ad Atene era presente anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “La mossa giusta al momento giusto” ha commentato. Un accordo necessario per affrontare quelli che ha definito “gli orribili incendi, la pioggia forte e le inondazioni” dei mesi passati. “Vediamo tutti che il cambiamento climatico sta influenzando pesantemente la regione mediterranea e dobbiamo trovare soluzioni e possiamo offrire soluzioni“, ha affermato.
Tutti i leader si sono mostrati concordi nel riconoscere che il Mediterraneo è altamente vulnerabile agli impatti dei cambiamenti climatici. La regione è infatti soggetta a eventi meteorologici estremi, con ondate di calore più lunghe, frequenti e intense, siccità, forti precipitazioni, inondazioni e incendi boschivi. Danni ecologici senza precedenti con le capacità di risposta che hanno già raggiunto il limite.
“La regione del Mediterraneo è potenzialmente la più colpita dai cambiamenti climatici“, ha detto in un discorso televisivo il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Michel ha aggiunto che l’unica soluzione alla crisi climatica è rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero e attuare le misure stabilite nel Green Deal che sono cruciali per trasformare il modello economico e sociale.
I leader hanno ribadito il loro impegno per l’attuazione dell’accordo di Parigi e per raggiungere un risultato ambizioso al vertice sul clima COP26. L’obiettivo è, come già sottolineato, quello di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi.
I capi di Stato si sono inoltre impegnati a combattere la perdita di habitat naturali e il degrado attraverso una maggiore collaborazione transfrontaliera. Nell’accordo anche l‘aumento degli investimenti per la gestione delle foreste, per combattere l’erosione del suolo e proteggere i bacini di drenaggio. C’è anche un impegno a rafforzare la cooperazione in materia di protezione civile e prevenzione.
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