L’Italia arriva a un indice di contagio da Coronavirus inferiore al livello non solo psicologico di 1. L’Istituto Superiore di Sanità ha infatti prodotto la bozza del monitoraggio settimanale sull’emergenza, in cui si può leggere quanto segue: “Nel periodo 30 dicembre 2020-12 gennaio 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85-1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita“. In altre parole, il fatidico Indice Rt è “sotto uno, anche se con un limite superiore dell’intervallo di credibilità sopra uno“.
L’indice di contagio da Coronavirus e la soglia a rischio
Questo comporta che l’indice di contagio sia sotto la soglia universalmente considerata a rischio. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità riguardano l’intero suolo nazionale, senza quindi distinzioni tra le varie Regioni d’Italia. Si tratta dei risultati effetto delle chiusure del periodo natalizio, quando l’Italia è stata quasi sempre integralmente zona rossa, con alcuni giorni arancioni.
Diverso il discorso relativo alle singole Regioni. Il monitoraggio va infatti verso la conferma in zona gialla di alcune realtà come la Toscana e la Provincia Autonoma di Trento. Dovrebbero però essere confermate in zona rossa quelle aree che vi erano state collocate la scorsa settimana. Quindi non ci saranno modifiche per Lombardia, Sicilia e Provincia Autonoma di Bolzano.
Istituto Superiore di Sanità: i motivi di sollievo e quelli di allarme
L’Istituto Superiore di Sanità anticipa infatti anche i dati sulle terapia intensive. Qui si conferma un dato rinfrancante a livello nazionale, anche se alcune realtà continuano a essere alle prese con maggiori difficoltà. “Sono 12 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sceso sotto la soglia critica (30%)“, si legge infatti.
L’Indice Rt in Italia era stato inferiore a 1 già a inizio dicembre. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità aveva in ogni caso lanciato un allarme qualche settimana fa, dopo uno studio condotto con l’Inail. “Allentare le restrizioni quando l’incidenza delle infezioni è ancora alta può portare a un rapido nuovo picco dei casi, e quindi dei ricoveri. Anche se l’Rt è inferiore a 1“, vi si leggeva.