Covid, l’indice Rt scende a 0,91:
lo dice l’Iss nel suo monitoraggio

Continua a calare l’indice Rt relativo alla trasmissibilità del Coronavirus in Italia. Nel periodo 11-24 novembre, il dato calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. L’indice Rt è inferiore a 1 in 16 tra Regioni e Province autonome. Inoltre, per la seconda settimana consecutiva, l’incidenza dei casi negli ultimi 14 giorni è diminuita. “Si osserva una riduzione generale del rischio complessivo, con la maggior parte delle Regioni e Province Autonome a rischio moderato e, per la prima volta dopo sette settimane, due a rischio basso”, spiega il report.

Indice Rt, diciotto Regioni oltre la soglia critica dei ricoveri

Questi dati “sono incoraggianti e confermano l’impatto delle misure che si accompagnano con una diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva. Tuttavia, la pressione sui servizi ospedalieri è ancora molto elevata. L’impatto dell’epidemia sui servizi sanitari assistenziali, evidenzia il monitoraggio, rimane alto: “Diciotto Regioni e Province Autonome il primo dicembre avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva”. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva supera ancora la soglia critica di occupazione a livello nazionale”.

“L’incidenza è ancora troppo elevata”

Secondo quanto spiegato nel monitoraggio, l’incidenza (590,65 casi per 100mila abitanti contro i 706,27 della settimana precedente, ndr) rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedali”.

I numeri regione per regione

Ecco l’indice Rt nelle varie Regioni e Province autonome, in ordine alfabetico. Abruzzo: 0,85. Basilicata: 0,76. Calabria 1,06. Emilia-Romagna: 0,99. Friuli-Venezia Giulia: 0,92. Lazio: 1,04. Liguria: 0,68. Lombardia: 0,93. Marche: 0,74. Molise: 1,38. Piemonte: 0,72. Provincia di Bolzano: 0,8. Provincia di Trento: 0,83. Puglia: 0,89. Sardegna: 0,61. Sicilia: 0,79. Toscana: 1,01. Umbria: 0,79. Veneto: 1,13.

Nel frattempo nove enti territoriali cambiano colore. Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria passano da zona arancione a gialla; mentre Campania, Valle d’Aosta, Toscana e la Provincia di Bolzano da rossa ad arancione.

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