Quirinale, manca l’accordo: seconda fumata nera. Oggi la terza votazione

Fumata nera nella seconda votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica.

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Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione dei due terzi dei componenti del Collegio. Necessaria dunque una terza votazione. Sarà l’ultima dove saranno necessari i due terzi dei votanti: giovedì sarà sufficiente il quorum al 51%.

Quirinale i risultati del secondo spoglio

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Le schede bianche sono state 527, lo ha annunciato il Presidente della Camera, Roberto Fico. I grandi elettori presenti e votanti erano 976, astenuti nessuno, la maggioranza richiesta 673. I più votati Maddalena e Mattarella con 39 voti, poi Tondo 18, Cassinelli 17. Voti dispersi 126, 38 le schede nulle. Anche ieri sera non sono mancati voti a personalità estranee alla politica: da Amadori a Christian De Sica passando per Roberto Mancini e Alberto Angela. Le scelte bizzarre da parte dei grandi elettori sono state molto criticate e viste come un segno di mancanza di rispetto verso gli italiani.

Manca l’accordo sul nome: il centrosinistra dice no alle proposte del cdx

L’accordo tra le forze politiche non c’è neanche al secondo giorno di votazioni dei grandi elettori. Il centrodestra ha ufficializzato le candidature dell’ex presidente del Senato Marcello Pera, dell’ex sindaco di Milano Letizia Moratti e dell’ex magistrato Carlo Nordio. “Negli ultimi 30 anni la sinistra è stata protagonista della scelta, penso che ora sia diritto dell’area liberale moderata che è maggioranza del paese di avanzare delle proposte“, ha dichiarato Salvini.

Ma il tris calato dal cdx non incontra il favore della coalizione di centro sinistra.

Dopo un vertice, Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza hanno fatto sapere che pur essendo “un passo in avanti, utile al dialogo” su quei nomi non si può sviluppare una “larga condivisione“. Per questo il centrosinistra chiederà già oggi un incontro tra delegazioni ristrette dei due schieramenti. Anzi, il segretario del Pd va anche oltre chiedendo una sorta di conclave: “la proposta che facciamo è quella di chiuderci dentro una stanza e buttiamo via le chiavi, pane e acqua, fino a quando arriviamo a una soluzione”. 

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Quirinale, oggi giornata chiave: terza votazione

Oggi sarà una giornata chiave”, ha sottolineato il segretario del Pd Enrico Letta. La sensazione è quella perché si devono sciogliere le riserve del centrosinistra, che non ha ancora proposto una rosa di nomi, a differenza del centrodestra. Oggi sarà anche l’ultima volta che sarà necessario raggiungere il quorum dei due terzi dei componenti dell’Assemblea, ovvero 673 voti. Dalla quarta votazione, prevista per domani, occorrerà la maggioranza assoluta, 505 voti.

Oggi alla terza votazione in Quirinale è probabile che Pd, M5S e Leu continuino a votare scheda bianca. L’obiettivo, infatti, è quello di trovare una soluzione condivisa, anche con il centrodestra, su un nome super partes, e per questo “non contrapponiamo una nostra rosa di nomi“, hanno fatto sapere in una dichiarazione congiunta.

Oggi, intanto, prima del terzo voto alla Camera per il Quirinale, il centrodestra dovrebbe tornare a riunirsi per valutare la strategia da tenere in Aula. Nel summit i leader dovranno decidere se votare già nel terzo scrutinio un nome della loro terna, si parla di Carlo Nordio, per verificare innanzitutto la tenuta della coalizione. L’esclusione dalla rosa dei nomi di Tajani e Casellati non significa però che siano profili del tutto bruciati, ma il centrodestra potrebbe scegliere di salvaguardarli per le prossime votazioni quando il quorum sarà più basso.

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