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“Enrico Letta sta facendo quello che ha detto e cioè riorganizzare il campo delle forze progressiste. Per noi Italia Viva è parte di questo campo. Dell’incontro di ieri si è registrato l’accordo per sostenere il governo Draghi e il disaccordo con il rapporto con il M5s, non è una novità. Sulle primarie sono sempre stato d’accordo. Le prime primarie introdotte in Italia, sono state a Torino nel 1986 e sono state organizzate da me. Per questo non posso che essere d’accordo. Quanto al rapporto con il Movimento, le alleanze su scala locale si valuteranno localmente. Dove ci saranno le condizioni per un’alleanza con il M5s è un bene, laddove non ci siano vedremo come gestirla”. Così il deputato del Partito Democratico Piero Fassino parlando dell’incontro tra Renzi e Letta tenutosi ieri e delle possibili alleanze per le prossime amministrative.
Sulla Libia: “No discussione tra noi e Lega. Argomento riguarda tutte forze democratiche”
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“Io credo che Draghi abbia voluto dare un segnale molto forte. Noi consideriamo la Libia fondamentale riguardo la nostra politica estera. Oggi che c’è finalmente un accordo di unità nazionale, l’Italia vuole supportare questa nuova fase realizzando una cooperazione stretta”. Così Piero Fassino, commentando il viaggio di ieri in Libia del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Ristoratori, Fassino: “Capisco sofferenza, ma punto centrale è sconfiggere pandemia”
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“Io capisco lo stato di grande disagio e di grande sofferenza dei ristoratori e di tutte quelle attività economiche che hanno dovuto subire un blocco forzato. Non vorrei che si smarrisse il punto centrale e cioè che c’è in atto una pandemia che produce 300 morti al giorno. Quindi, il problema principale è fermare l’epidemia perché se apriamo tutte le attività e poi i morti aumentano, non abbiamo fatto un grande affare. Dobbiamo prima fermare il diffondersi dell’epidemia e poi riaprire, mettendo anche in campo i ristori che riducano l’impatto negativo economico che queste attività hanno subito”. Piero Fassino analizza infine il disagio crescente tra i proprietari dell’attività commerciali italiane, sfociato ieri in duri scontri fuori Montecitorio.