Covid, la protesta in piazza degenera: scontri davanti a Montecitorio

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L’attesa manifestazione dei ristoratori davanti a Montecitorio, andata in scena nella giornata di martedì come annunciato, ha vissuto attimi di forte tensione. La polizia, in particolare, è dovuta intervenire quando un gruppo di manifestanti ha provato a forzare il cordone a protezione dell’edificio che ospita le sedute della Camera.

Ferito un poliziotto, fra i manifestanti anche un ‘emulo’ di Jake Angeli

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Secondo La Repubblica, La tensione è montata subito dopo un discorso tenuto da Vittorio Sgarbi, presente alla manifestazione assieme a sostenitori del movimento Italexit, il gruppo politico guidato dal senatore ex M5s Gianluigi Paragone.

Parte dei manifestanti ha iniziato a lanciare oggetti in direzione degli agenti, che hanno risposto con una carica. Tra i partecipanti, molti dei quali senza mascherina, anche una persona vestita con copricapo di pelo con le corna, esattamente come Jake Angeli, uno dei facinorosi che assalì il Congresso americano lo scorso 6 gennaio. L’uomo, originario di Modena, ha dichiarato di aver riaperto la sua attività lo scorso 15 gennaio (nell’ambito della protesta ‘Io Apro 15/01’) e di aver scelto il costume dello ‘Sciamano di QAnon’ per suscitare clamore.

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Durante la fase più convulsa, i manifestanti hanno lanciato in direzione delle forze dell’ordine anche aste di bandiere, megafoni e bottiglie. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, i tafferugli hanno provocato il ferimento di un poliziotto e ci sarebbero feriti anche tra i contestatori. Una delle partecipanti alla manifestazione è svenuta ed è stata prontamente soccorsa dai carabinieri, che hanno evitato il peggio.

La protesta dei ristoratori: tanta tensione, poche mascherine

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“Siamo imprenditori, non delinquenti” è lo slogan più gettonato, accompagnato dalla parola “libertà” urlata dai manifestanti. Decine di persone si sono avvicinate al cordone formato dai poliziotti con le mani alzate. Tra le loro richieste, anche quella di potersi spostare verso Palazzo Chigi.

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Poche, in ogni caso, le mascherine tra i manifestanti. Un aspetto non di poco conto, visto che è obbligatorio, fuori dalla propria abitazione, coprire il naso e la bocca, veicoli principali per la trasmissione dell’infezione. I manifestanti sembravano, però, pensarla diversamente. “Il Covid c’è, esiste e va curato – le parole di chi ha preso parte alla manifestazione -. All’interno delle nostre strutture utilizziamo tutti quelli che sono i protocolli disposti dal Comitato tecnico scientifico. Ma qui siamo all’aria aperta, vogliamo respirare”.

I manifestanti verso Palazzo Chigi, ma Draghi non c’è

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Una delegazione di manifestanti si è poi staccata da Piazza Montecitorio per dirigersi verso Palazzo Chigi con l’obiettivo di incontrare rappresentanti del governo. Assente Draghi per la visita istituzionale in Libia, i rappresentanti dei comitati che hanno protestato davanti alla Camera hanno avuto l’opportunità di incontrare il deputato del Pd Emanuele Fiano, ma si sono rifiutati perché non si trattava di un membro dell’esecutivo.

“Siamo saliti e ci siamo ritrovati lui. Con tutto il rispetto, ora non conta nulla – hanno affermato i capi delegazione -. Vogliamo parlare con esponenti del governo. La reazione violenta? Negli ultimi quattordici mesi si doveva evitare di portare la gente all’esasperazione. Una reazione come quella di oggi è del tutto normale”.

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