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“Con la Manovra abbiamo implementato quello che riguarda il fondo per le politiche giovanili. Abbiamo 50 milioni in più che si sommano ai 35 già presenti e sono destinati alla progettualità per i ragazzi. Abbiamo voluto investire in una norma che agevolasse l’affitto sulla casa per abbinarla a quella precedente inerente all’acquisto. In questo modo si spinge verso l’emancipazione dei giovani”. Lo dichiara la ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, a Roma a margine dell’evento ‘Una società che ascolta’ all’auditorium dell’Ara Pacis.
La ministra si è poi soffermata sullo spinoso caso delle nomine Rai. Ieri, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha infatti annunciato che i pentastellati non andranno più in tv sui canali del servizio pubblico a causa delle scelte dell’a.d. Carlo Fuortes. Quest’ultimo, secondo Conte, avrebbe proposte delle nomine per le direzioni dei Tg che rientrano nelle logiche di “lottizzazione” della Rai per mano dei partiti. Unico escluso, ça va sans dire, proprio il M5S.
“La Rai? La volontà di non andarci più è dettata dal fatto che il servizio pubblico deve essere tale e non spartito tra le forze politiche – conclude Dadone -. Non credo che sia male interpretabile il messaggio di Conte perché è stato chiaro”.
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