Dadone contro Barbara Palombelli: “Parole offensive verso tutte le donne”

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Anche Fabiana Dadone, ministra alle Politiche giovanili, rompe il silenzio sulla polemica a proposito delle parole pronunciate dalla giornalista Barbara Palombelli. “Sono frasi che si commentano da sole, altro che polemica. Per fortuna devo dire che non le ho sentite, perché sono offensive verso tutte le donne. Mi sembra anche abbastanza oggettivo che sia così“, ha dichiarato.

Essere donna e politica: il commento della ministra

La ministra Dadone ha parlato da Torino, dove si è recata per sostenere la campagna elettorale della candidata sindaca del M5S, Valentina Sganga. “Non vedo perché ci sia stupore per un candidato donna – ha osservato –. Abbiamo avuto fino ad ora un sindaco donna, il governo è fatto per metà di donne. Siamo in grado di fare le madri e i politici insieme“.

Possiamo fare tutti i lavori e contemporaneamente le mogli. Si può fare tutto – ha insistito la ministra Dadone –. Non è detto, d’altronde, che gli oneri famigliari debbano sempre ricadere su di noi. Questa è una questione culturale, purtroppo il fatto che ci sia qualcuno che ancora pensi che tutto debba ricadere su di noi è un segnale di allarme. Dobbiamo insistere sul cambiamento culturale su questo fronte. Parlo in generale, al di là dei femminicidi“.

Dadone e il M5s a Torino: “Continuità per insistere su giovani”

Quindi la ministra Dadone si sofferma sul profilo di Valentina Sganga per la città di Torino. “Quella di Valentina è una candidatura giovane – ha sottolineato –. È una candidatura in continuità con il lavoro che abbiamo fatto in questi cinque anni a Torino. Dal nostro punto di vista è importante riuscire a portare avanti il lavoro ed è un problema anche a livello nazionale. Dare continuità ci consentirebbe di andare avanti“.

Una continuità che, secondo la ministra Dadone, una nuova amministrazione del M5s darebbe soprattutto su alcuni temi. “Sui giovani mi auguro che riusciate a fare tanto, visto che sono sensibile su questa delega. Mi piacerebbe si desse molto spazio, in termini di consulte giovanili e di partecipazione. Non solo sul piano dei programmi, ma anche su quello attuativo“, ha concluso.

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