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“L’Europa delle Regioni ha contatto diretto con i cittadini. Le Regioni sono chiamate agli interventi veri, concreti. La pandemia, in Italia, ha avuto certo l’utile e accordo indirizzo del generale Figliuolo, ma le macchine organizzative sono state tutte quelle delle Regioni. Abbiamo messo su una macchina organizzativa che ci ha consentito di arrivare a una vaccinazione dell’83,2%. Non è stato lo Stato, ma le Regioni a mettere su questa macchina organizzativa“. Così Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a Bruxelles per partecipare alla plenaria del Comitato europeo delle Regioni.
Giani: “Il giovane è oggi, nel presente, parte della società”
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“Nel 2022 noi abbiamo l’anno dedicato ai giovani, partendo da un progetto toscano – ha aggiunto il governatore -. Perché in Toscana il progetto ‘Giovani Sì’ ha compiuto quest’anno dieci anni. Noi ci facciamo carico di stimolare interventi sui giovani. Il giovane è oggi, nel presente, parte integrante di una società che deve orientare verso quei valori che ci fanno fare il salto di civiltà, in Europa e nel mondo”.
“Europa degli Stati, ma anche Europa dei popoli”
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Infine, Giani si è soffermato sull’Ue. “La plenaria sta sviluppando un dibattito molto attento e profondo, anche alla luce dell’intervento del presidente francese Emmanuel Macron che ha voluto dare un respiro strategico ai temi che vede tutti impegnati ora in Europa. Si tratta di vedere una strategia per i prossimi sei mesi. Penso che il ruolo delle Regioni venga sempre più fuori, perché l’Europa non è solo l’Europa degli Stati, ma anche l’Europa dei popoli – ha concluso -. È il ruolo che gli enti locali possono esercitare, perché possono sviluppare progetti concreti con un orientamento che è quello dell’Europa del futuro: più verde, tecnologica e umana“.