Ddl Zan, il duro botta e risposta tra Davide Faraone e Monica Cirinnà

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“Si rafforzano le ragioni di chi dice che l’unico modo per salvare il provvedimento è mediare. Abbiamo presentato pochissimi emendamenti che rappresentano la sintesi che potrebbero unire tutte le forze politiche. L’intervista rilasciata dalla senatrice Cirinnà evidenzia un atteggiamento sbagliato che non aiuta per il raggiungimento della legge”. Così il senatore di Italia Viva, Davide Faraone, fuori da Palazzo Madama sul dibattito attorno al Ddl Zan.

Ddl Zan, le critiche di Faraone (Iv)

“Abbiamo fatto una riunione di maggioranza e il clima era sereno, quindi si possono trovare delle intese senza estremizzare il dibattito. Se si trova l’intesa il Ddl Zan viene approvato entro l’estate e il prossimo autunno potrà diventare legge – aggiunge -. Se Lega e Pd continuano con questo atteggiamento, il testo verrà affossato con il voto segreto. Basta bandierine ideologiche. Quando si è discusso alla Camera c’era un governo politico che sicuramente avrebbe messo la fiducia al Senato, oggi c’è il Governo Draghi.

La replica di Cirinnà (Pd)

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Non è tardata ad arrivare la replica di Monica Cirinnà, senatrice del Partito democratico. “Se venire incontro significa abbandonare al proprio destino le persone trans, il Pd non tratta. È possibile la mediazione ma non sulla pelle delle persone. Quindi, si tutto slitterà a settembre saremo pronti.

E conclude: “Faraone mi accusa di fare delle liste di proscrizione? Ne risponderà perché ha detto una cosa che non esiste. Italia Viva ha votato il Ddl alla Camera e ha mediato con la Bonetti, il problema è loro. Se per lui è una questione politica, per me è questione di diritti umani.

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