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Il Piemonte si riavvicina alla zona gialla. Questa, almeno, la prospettiva emersa dalle parole di Alberto Cirio, presidente della Regione, secondo cui i numeri relativi alla pandemia porteranno al rientro nella zona con minori restrizioni a partire dall’ultimo fine settimana di gennaio. “Venerdì prossimo sapremo se saremo zona gialla – ha specificato Cirio -. Siamo da una settimana arancione, il Governo ha deciso che si rimane con lo stesso ‘colore’ per quindici giorni come minimo. Se le cose vanno avanti così, però, si può sperare, ma tutto dipende da noi. La ‘pagella’ settimanale, cioè il report del Ministero, conferma dati in miglioramento”.
“Rispetto alla scorsa settimana sono in diminuzione l’indice dei contagi, quello dei positivi sul numero di tamponi fatti, l’incidenza e il numero di focolai – ha poi aggiunto Cirio -. Sono dati che verranno confermati nelle prossime ore, e da questi dipenderà l’attribuzione dei colori, con ordinanza del ministro della Salute”.
Il governatore del Piemonte ha invitato, oltre ad analizzare i dati, anche a continuare ad utilizzare i dispositivi di protezione individuale. “L’indice Rt è sceso da 1,14 a 1,04, è un dato che ci fa ben sperare – ha detto -. Le terapie intensive si attestano sotto soglia, anche se i malati sono ancora tanti e il virus continua a circolare: non dobbiamo abbassare la guardia. Qualcuno dice che possiamo togliere la mascherina? Dipende da chi è quel qualcuno: se non fa parte del Comitato tecnico scientifico, io rispetto il suo parere ma continuo a metterla. Dobbiamo smetterla di cedere all’emotività dell’ultimo che ha parlato: questa è una crisi sanitaria e in un contesto del genere si ascoltano i medici“.
Passando poi a parlare della campagna vaccinale, Cirio si è mostrato ottimista per quel che riguarda le prossime tappe, nonostante il ritardo nella consegna da parte di Pfizer. “Sto seguendo l’iter di persona, quotidianamente – ha affermato il presidente della Regione Piemonte -. Credo che il vaccino sia l’arma più importante che come istituzione pubblica abbiamo per sconfiggere definitivamente il Covid. Non possiamo sbagliare, siamo una delle regioni d’Italia con i numeri migliori. Il ritardo nell’arrivo dei vaccini, però, è una problematica che non dipende né dallo Stato né dalle Regioni”.
“Pfizer in tutta Europa ha rallentato le consegne, ma nella riunione di ieri abbiamo rimodulato gli obiettivi per ciascuna azienda – ha spiegato poi Cirio -. Quelle con più scorte aiuteranno quelle con meno scorte, in modo tale che tutti i soggetti coinvolti nella prima fase del piano vaccinale avranno la seconda dose entro il 21 febbraio. E sabato 30 gennaio partiamo con le vaccinazioni per gli over 80“.
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