Prosegue la campagna vaccinale in tutta Europa e nel mondo, con dati importanti ma non senza contraddizioni e polemiche a seconda degli Stati di riferimento. Spagna e Francia, per esempio, hanno fatto registrare numeri da record riguardo alle dosi di vaccino inoculate. Nel frattempo, però, a Parigi è esploso un nuovo problema.
La proposta (contestata) della Francia
In seguito alla decisione di riservare il vaccino AstraZeneca ai soli cittadini che abbiano compiuto 55 anni, il locale ministro della Sanità, Olivier Véran, ha proposto di non sottoporre gli Under 55 alla somministrazione della seconda dose. Una decisione che l’Oms ha già deciso di contestare. Non c’è “alcun dato adeguato” sull’intercambiabilità dei vaccini, sottolinea infatti l’Organizzazione mondiale della sanità commentando la scelta della Francia.
Occorre ricordare che l’Istituto superiore di Sanità francese (Has) aveva sospeso il vaccino AstraZeneca per i minori di 55 anni già il 19 marzo. Resta l’indicazione anche dell’Ema, secondo cui “i benefici” della vaccinazione “sono maggiori dei rischi“. “Non c’è ragione di fermare la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca“, spiega infatti un portavoce della Commissione Ue, che come riferisce l’Ansa ha voluto anche ribadire l’importanza “che le persone abbiano fiducia nei vaccini” e nei processi che permettono la loro immissione sul mercato.
Vaccino: la Spagna corre, Hong Kong frena
Chi ha invece accelerato decisamente è la Spagna. A Madrid si segnalano 453.682 somministrazioni di vaccino nell’arco di 24 ore. Importante anche la cifra di chi ha già ricevuto la seconda dose: si tratta infatti del 6,4% della popolazione, con il superamento della psicologica soglia dei tre milioni di cittadini. Da rimarcare anche che il governo iberico ha appena varato una normativa che allenta le misure restrittive. In tutto il Paese, infatti, non sarà più obbligatorio indossare la mascherina quando si svolge attività fisica all’aperto o mentre si fa il bagno al mare o in piscina.
Nel frattempo arriva un altro no al vaccino AstraZeneca. Si tratta di quello di Hong Kong, che annuncia di aver chiesto la sospensione delle consegne di ulteriori dosi. “Riteniamo non siano necessarie. Vogliamo evitare sprechi, perché le dosi scarseggiano a livello globale“, ha spiegato Sophia Chan, locale capo della Sanità. Ma intanto la campagna di somministrazione in tutto il mondo segna una nuova battuta d’arresto. Fortunatamente non universale, come il caso della Spagna insegna.