Mentre in Italia il Ddl Zan viene affossato in Senato, gli USA hanno rilasciato il loro primo passaporto con designazione di genere “X”. Questo rappresenta così una pietra miliare nel riconiscimento dei diritti delle persone non binarie, ovvero che non si identificano nel genere maschile o femminile. Il dipartimento di Stato, inoltre, ha detto che ci aspetta di poter offrire anche altre opzioni a partire dal prossimo anno.
Jessica Stern, inviato diplomatico speciale degli Stati Uniti per i diritti LGBTQ+, ha definito l’evento “storico e celebrativo”. I passaporti con la nuova designiazione sono così maggiormente in linea con la realtà, dove esiste uno spettro più ampio di caratteristiche di genere rispetto alle uniche due designazioni utilizzate in precedenza. “Quando una persona ottiene documenti d’identità che riflettono la sua vera identità, vive con maggiore dignità e rispetto” ha detto Stern.
Il caso di Dana Zzyym: passaporto negato per non aver spuntato la dicitura di genere
Il dipartimento non ha rivelato chi sia il possessore del passaporto con designazione di genere “X”. Un funzionario ha rifiutato, secondo il Guardian, di dire se il documento fosse per Dana Zzyym, residente intersessuale del Colorado implicato in una battaglia legale con il dipartimento dal 2015. A Zzyym, infatti, hanno negato il passaporto per non aver spuntato la dicitura “maschio” o “femmina” sulla domanda. Secondo i documenti del tribunale avrebbe scritto “intersessuale” sopra le caselle contrassegnate da “M” e “F”. Inoltre, avrebbe richiesto un marcatore di genere “X” in una lettera separata.
Zzyom, come raccontato dal Guardian, è nato con caratteristiche fisiche sessuali ambigue. Cresciuto come un ragazzo, ha subito diversi interventi chirurgici che, secondo gli archivi del tribunale, non sono riusciti a far apparire Zzyym completamente maschio. In seguito ha deciso di identificarsi come intersessuale. La negazione del passaporto gli ha impedito di viaggiare per recercarsi ad una riunione dell’Organizzazione Internazionale Intersex in Messico.
Il dipartimento ha annunciato di giugno di aver iniziato a muoversi verso l’aggiunta di una terza opzione di genere sul passaporto per le persone non binarie, intersessuali e non confromi al genere. Un funzionario, inoltre, ha spiegato che l’applicazione completa del passaporto con la designazione “X” deve ancora essere approvata dall’Office of Management and Budget.
Gli USA si uniscono così ad una manciata di Paesi, tra cui Australia, Nuova Zelanda, Nepal e Canada, che permettono ai loro cittadini di designare un genere diverso da quello maschile o femminile sui loro passaporti.