Al termine della terza serata della Convention Repubblicana, Mike Pence ha accettato la candidatura a vicepresidente. Nel suo discorso non sono mancate delle aspre accuse al candidato del Partito Democratico Joe Biden, definito come il “cavallo di Troia della sinistra radicale”. “Biden ha evocato una stagione di tenebre, ma dove lui vede delle ombre noi vediamo la grandezza americana”, ha dichiarato di fronte a un pubblico limitato, per ragioni sanitarie. “Queste elezioni servono a stabilire se l’America rimane America o se vogliamo vivere in un Paese che si trasforma in qualcosa di completamente diverso”, ha aggiunto. Pence ha tenuto il suo discorso da Fort McHenry, la fortezza di Baltimora (nel Maryland) da dove gli americani difesero nel 1814 il porto nella guerra contro gli inglesi.
Lo spauracchio della vittoria di Biden
I toni accesi usati da Pence sono molto lontani da quelli che hanno caratterizzato il discorso pacato e rassicurante con cui Melania Trump ha chiuso la seconda serata della Convention Repubblicana. In generale, tutti gli interventi della terza giornata hanno dipinto l’eventuale vittoria di Joe Biden come una “catastrofe” per gli Stati Uniti. “I principi fondanti dell’America sono sotto attacco”, ha dichiarato la governatrice della Carolina del Sud Kristi Noem. “Ci sono voluti 244 anni per costruire il nostro grande Paese, ma ora rischiamo di perdere tutto in poco tempo”, ha aggiunto. “Non dobbiamo imboccare la strada indicata dai democratici e dai loro sostenitori più radicali”. Anche Lara Trump ha usato dei toni simili. La moglie di Eric Trump ha paragonato le prossime elezioni a una scelta tra la “vera America” e il socialismo.
Pence saluta il pubblico senza mascherina
Al termine della terza serata della Convention, Pence è sceso dal palco assieme al presidente Donald Trump per salutare il pubblico. Nessuno dei due indossava la mascherina. Anche tra i militanti erano in pochi a utilizzare il dispositivo di protezione individuale e a rispettare il distanziamento sociale.