Continua il lavoro delle diplomazie occidentali per evitare che la crisi in Ucraina sfoci in un conflitto armato. Oggi, venerdì 28 gennaio, il presidente francese Emmanuel Macron ha infatti telefonato al leader russo Vladimir Putin per evitare un’escalation.
Nel corso del colloquio, Putin è tornato ad attaccare gli Stati Uniti e la Nato, sostenendo che questi hanno ignorato la richiesta di garanzie del Cremlino sul mancato ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica. Il capo del Cremlino ha però rassicurato che la Russia non inizierà una guerra in Ucraina.
Ucraina, la telefonata Putin-Macron: dialogo verso una de-escalation
L’Associated Press, citando una fonte anonima che ha seguito il colloquio fra Putin e Macron, riporta che Mosca è intenzionata a continuare con la strada della diplomazia, intensificando il dialogo con l’Occidente. In particolare con Francia, Germania e la stessa Ucraina.
Gli inviati dei quattro Paesi si sono infatti incontrati mercoledì a Parigi e hanno in programma un nuovo vertice a Berlino entro due settimane. Sia Macron che Putin concordano sulla necessità di una de-escalation, anche se il presidente russo non ha fatto passi indietro rispetto alle sue posizioni.
Mosca ribadisce: nessun passo indietro, ma non ci sarà una guerra
Il Cremlino ha più volte ribadito che un’invasione dell’Ucraina non è nelle intenzioni russe. Lo ha ribadito anche il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in un’intervista radiofonica. Lavrov ha però sottolineato che, allo stato attuale, c’è poco spazio per un compromesso.
Il ministro russo ha infatti detto che siccome Washington e i suoi alleati non vogliono smuoversi dalle loro posizioni iniziali, nemmeno Mosca ha intenzione di farlo. Allo stato attuale, comunque, ha ribadito che è da escludere che la crisi ucraina sfoci in un conflitto.
Biden: “Invasione a febbraio”. Effetto boomerang sull’economia del Paese
Ciò nonostante i continui allarmi lanciati dalla Casa Bianca. Il presidente americano, Joe Biden, in una telefonata all’omologo ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che la Russia potrebbe invadere l’ex Stato sovietico già nel mese di febbraio.
Un annuncio non gradito dal presidente Zelensky, secondo cui uscite di questo tipo stanno danneggiando seriamente l’economia dell’Ucraina, scoraggiando gli investitori stranieri e generando così anche gravi ricadute sulla popolazione.
Zelensky provoca Nato e Usa: nessun segnale di un conflitto imminente
Zelensky, inoltre, ha lanciato una provocazione agli Usa, sostenendo che la situazione al confine russo in realtà non sarebbe così grave come la dipinge Washington. Circostanza confermata anche dal ministro della Difesa, Oleksii Reznikov, che in Parlamento ha annunciato che il numero di soldati russi al confine – circa 130mila – è pari a quello delle esercitazioni militari della scorsa primavera.
Infine, il leader ucraino ha apertamente sfidato la Nato, affermando che l’Alleanza non si è mai mossa concretamente presentando una strategia per l’ingresso dell’Ucraina. “Dite apertamente che non ci accetterete mai – ha chiosato Zelensky –. Perché continuate a parlare di futuro?”.