Ucraina, sta veramente per scoppiare una guerra tra Usa e Russia?

Si sta davvero preparando una guerra in Ucraina? Stati Uniti e Russia continuano ad alzare l’asticella della tensione. Un passo a testa in direzione di un conflitto che, mentre le parti discutono, si sta già preparando. Infatti, durante l’incontro a Camp David, gli Usa hanno proposto l’invio di truppe al confine, con motivazione l’aumento della difesa.

Spostamenti militari: cosa sta accadendo tra Stati Uniti e Russia in Ucraina

I rapporti tra i Usa e Russia non sono mai stati distesi, ma in questo momento sono in forte attrito. A partire dalle prime mosse russe verso il territorio ucraino risalenti allo scorso aprile, il cambio di amministrazione americano ha reso la risposta alle azioni militari sempre più concrete.

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, già ha minacciato una “risposta severa” contro Mosca in caso di invasione. Accusando, di fatto, pubblicamente la Russia di essere sul punto di attaccare Kiev. Una linea ribadita anche durante l’ultimo incontro a Camp David. La posizione americana è quella difensiva, fa sapere Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO. Giustificando l’arrivo di quasi 5 mila soldati americani nell’Europa orientale per contrastare l’aumento della presenza militare russa dentro e fuori dall’Ucraina.

Nel frattempo si muove anche la Gran Bretagna

Gli Stati Uniti non sono gli unici che stanno muovendo uomini verso l’Ucraina. La Gran Bretagna ha inviato uomini e mezzi, temendo l’azione di Vladimir Putin in Ucraina e anche l’Olanda si è detta pronta a inviare aiuti militari nel Paese. Fortemente contraria a questa azione è la Germania. In risposta il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha accusato la Germania di tradimento. Secondo il primo cittadino, che ha parlato al quotidiano tedesco Bild, gli ucraini sarebbero molto delusi dalla scelta tedesca di mettere al primo posto gli interessi commerciali dietro Nord Strem 2 anziché quelli umanitari.

Gli Stati Uniti evacuano l’ambasciata a Kiev

Nel frattempo, proprio per rappresentare al meglio uno scenario di alta preoccupazione, il Dipartimento di Stato americano ha ordinato l’evacuazione delle famiglie del personale dell’ambasciata americana a Kiev, oltre ad alcuni dipendenti. Seguendo i fratelli maggiori, anche la Gran Bretagna ha ritirato parte del personale dell’ambasciata, temendo le mosse “imprevedibili” dei territori occupati dalla Russia, che “a volte sono diventate violente, si verificano regolarmente in tutta l’Ucraina, inclusa Kiev”, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato.

Decisione che l’Europa ha criticato. Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, ha fatto sapere che non intende promuovere il ritiro del personale dalle ambasciate, perché “i negoziati vanno avanti”. E non vede quale sarebbe il motivo per giustificare un fuggi-fuggi. “Il personale Ue resterà in Ucraina. A meno che Blinken non ci dia ragioni per una scelta diversa”, ha aggiunto.

Cosa succederà adesso?

Gli Stati Uniti si stanno preparando per la guerra? È presto per dirlo, come fanno notare i rappresentanti dell’Unione Europea, che dal canto loro preferiscono continuare il dialogo intrapreso. Anche perché a rispondere della decisione americana è stato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. Peskov ha affermato che Stati Uniti e Unione Europea sono in una fase di isteria. E che le dichiarazioni e le azioni compiute stanno alimentando la tensione più di quanto sarebbe lecito. Alla fine, secondo Peskov, lo scontro avverrà perché saranno le truppe ucraine ad attaccare. Ma l’Ucraina nega.

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