Tamponi anali per il Covid:
cosa c’è di vero? Quando servono?

Ai classici tamponi orofaringei, in Cina si sono affiancati i tamponi anali, da usare per testare le persone ad alto rischio di contrarre il Covid-19. Lo ha reso noto l’emittente televisiva statale China Central Television (Cctv). Per quale motivo si è reso necessario il ricorso a questa tipologia di test? Nel corso di un’intervista a Cctv, Li Tongzeng, un medico dello Youan Hospital di Pechino, ha spiegato che l’uso dei tamponi anali “può aumentare il tasso di rilevamento delle persone contagiate”, perché le tracce del coronavirus restano più a lungo nel canale rettale rispetto al tratto respiratorio. Il margine di errore rispetto ai tamponi tradizionali sarebbe dunque minore.

Cctv: “Escluso un uso esteso dei tamponi anali”

I primi tamponi anali sono stati eseguiti la scorsa settimana sui residenti delle aree di Pechino dove si sono verificati casi di contagio accertati. Anche coloro che si trovano nelle strutture per la quarantena si sono dovuti sottoporre al nuovo test. Cctv ha spiegato che le autorità sanitarie hanno escluso a priori un uso esteso di questa pratica, perché ritenuta “sconveniente”. Sul social media cinese Weibo, la novità è stata accolta con un misto di repulsione e ironia. Le stesse reazioni si sono verificate anche su Twitter, dove l’hashtag #cineTamponiAnaliCina è salito in cima ai trending topic nelle ultime ore.

Arriveranno anche in Europa?

Parlando dell’eventuale decisione dell’Unione europea di raccomandare l’uso dei tamponi anali, Eric Mamer, il portavoce della Commissione Ue, ha spiegato che i test per appurare il contagio da Sars-CoV-2 “sono una prerogativa degli Stati membri”. “Noi ci siamo limitati a raccomandare alcuni test esistenti e a chiedere un certo livello di coordinamento”, ha aggiunto. Mamer ha affrontato la questione nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles. “Fare test è competenza degli Stati membri”, ha aggiunto Stefan de Keersmaecker, un altro portavoce dell’organo esecutivo. “Per quanto riguarda gli aspetti scientifici, ci affidiamo molto ai consigli degli scienziati e lasciamo quindi al mondo scientifico valutare qual è il miglior approccio”, ha concluso.

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