Milton Glaser, tra i più grandi graphic designer di sempre, è morto venerdì 26 giugno a Manhattan proprio nel giorno del suo novantunesimo compleanno. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla moglie Shirley al New York Times. Glaser è stato un artista completo e apprezzato in tanti ambiti diversi. È quasi impossibile non aver visto almeno una volta, in un qualsiasi angolo del pianeta, anche il più sperduto, l’iconico logo che lo ha reso immortale: quello di I Love New York del 1977, declinato poi mille colori e in mille altre frasi, ma sempre con lo stesso font chiuso in un quadrato perfetto con un cuore al posto del verbo.
Famoso in tutto il mondo, Glaser disegnò anche la copertina originale del disco Bob Dylan’s Greatest Hits nel 1967, fondò il New York Magazine insieme al giornalista Clay Felker, curò esposizioni nei più grandi centri culturali al mondo, compresa la Biennale di Venezia, fu autore della locandina della serie tv Mad Men, realizzò il poster con il volto di Barack Obama appoggiato sulla scritta “Hope”, per la campagna elettorale del 2008, ed ebbe un impatto significativo sulla formazione di un immaginario visivo moderno.
Milton Glaser: una vita legata indissolubilmente a New York
Milton Glaser era nato a New York nel 1929 da genitori ungheresi ed ebrei. Crebbe in un condominio chiamato United Workers Cooperative Colony, conosciuto come “Coops”: una specie di roccaforte comunista, dove gli anziani insegnavano la politica ai giovani in Yiddish. L’idea e la percezione che Glaser si costruì di New York negli anni successivi fu non poco condizionata da quell’ambiente: “Senza essere troppo esibizionisti, il carattere di New York è così intrinsecamente ebraico. Quell’attitudine verso la vita, verso il cibo, verso la musica, verso la ricerca intellettuale”, disse una volta.
Studiò alla Cooper Union di New York e poi con una borsa di studio all’Accademia di belle arti di Bologna, dove venne influenzato dal maestro Giorgio Morandi e da alcuni grandi esponenti dell’arte italiana come Piero della Francesca. Sempre in Italia, negli anni Settanta collaborò con Campari Soda e con l’azienda informatica Olivetti, realizzando una serie di manifesti pubblicitari di grande successo. Realizzò inoltre materiale promozionale per le città di Rimini, Positano e per il Carnevale di Venezia. Nel 1974 fondò lo studio Milton Glaser, Inc. con il quale ampliò notevolmente la sua produzione artistica, riconoscibile dai colori accesi messi in contrasto con gli spazi circostanti.