Burger King sostiene McDonald’s e altre catene di fast food. No, non si tratta di una fake news, ma di una campagna che l’azienda statunitense ha lanciato in Gran Bretagna per sostenere tutti i lavoratori del settore che dal 5 novembre saranno colpiti dal nuovo lockdown deciso dal primo ministro, Boris Johnson. Una misura che prevede, tra l’altro, la chiusura di tutti i ristoranti lasciando però la possibilità delle consegne a domicilio.
Così il colosso dei fast food ha deciso di postare su Twitter un avviso in cui avverte: “Non avremmo mai pensato di chiedervi di fare questo. Ordinate da McDonald’s”. Ma la lista include poi anche catene come Kfc, Subway, Domino’s Pizza, Pizza Hut, a cui Burger King rimanda i suoi clienti per ordinare online cibo da asporto attraverso servizi di food delivery.
We know, we never thought we’d be saying this either. pic.twitter.com/cVRMSLSDq6
— Burger King (@BurgerKingUK) November 2, 2020
L’iniziativa di Burger King in solidarietà al settore del fast food
Si tratta di un’iniziativa volta a sostenere le migliaia di dipendenti che sono impiegati nei fast food, molti dei quali saranno costretti a restare a casa dopo che le nuove chiusure entreranno in vigore. Nel giro di poche ore il messaggio ha ricevuto numerosi retweet e ottenuto molti commenti, sia positivi sia negativi. Tra le critiche maggiori, alcuni utenti del social hanno sottolineato che in un momento simile andrebbero difesi e supportati soprattutto i piccoli esercizi, che non hanno la risonanza mediatica delle grandi catene.
Ma anche Burger King conosce i costi della crisi causata dal primo lockdown. A luglio la catena aveva annunciato che soltanto in Gran Bretagna erano a rischio oltre 1.600 posti di lavoro, a causa delle misure per contrastare la pandemia da Covid-19, e soltanto 370 ristoranti sui complessivi 530 in tutto il Paese erano riusciti a riaprire effettivamente dopo che era passata la fase di emergenza più acuta.
Una crisi che dura ormai da otto mesi
Inoltre nel mese di settembre l’azienda stava valutando la chiusura totale di 25 ristoranti e il potenziamento dei suoi punti vendita con sistema drive-in, anche per una maggiore concorrenza con McDonald’s e altre catene per far fronte a nuove chiusure. Complessivamente, poi, soltanto nel mese di marzo 2020, primo mese di lockdown, in Gran Bretagna il settore dei fast food ha visto crollare le proprie vendite del 57,6%, come riporta il sito Statista.