I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono finiti da meno di una settimana, ma continuano a far parlare e discutere. Questa volta a finire al centro delle polemiche è la Mattel. L’azienda produttrice di giocattoli, dopo aver lanciato una nuova serie di Barbie dedicata alle scienziate impegnate nella lotta contro Covid-19, ha presentato una nuova linea ispirata alle atlete olimpiche di quest’anno.
Una linea di Barbie dedicata alle Olimpiadi poco inclusiva
La critica, mossa alla Mattel, è quella di non aver incluso una Barbie asiatica nella nuova linea di bambole dedicata a Tokyo 2020. L’azienda ha lanciato la collezione, creata in collaborazione con il CIO e gli organizzatori delle Olimpiadi. Questa è stata creata a febbraio e le bambole, in totale cinque, rappresentano le nuove discipline introdotte ai Giochi Olimpici di quest’anno.
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“Tokyo 2020 è un evento monumentale che riunisce il mondo attraverso lo sport e ispira persone di tutte le età“. A dirlo, attraverso un comunicato stampa, è Janet Hsu, chief franchies officer di Mattel. “La Mattel Tokyo 2020 Collection onora questi sport e ispira una nuova generazione attraverso lo spirito olimpico e l’eccezionale tradizione atletica“.
Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, gli utenti dei social network hanno notato l’assenza di una bambola dai tratti asiatici. Una “dimenticanza” che è risultata ancora più strana agli occhi degli utenti social, soprattutto se si pensa al Paese in cui si sono tenuti quest’anno i Giochi Olimpici. “Due bionde ma zero bambole asiatiche quando le Olimpiadi sono a Tokyo?” ha scritto un utente su Twitter.
Qualcuno ha anche notato come, tra le altre cose, l’assenza di una Barbie dai tratti asiatici sia ancora più assurda se si pensa che tra le nuove discipline c’è anche il karate, nato proprio in Giappone e introdotto per la prima volta ai Giochi Olimpici di quest’estate.
I Giochi Olimpici in Giappone e l’anno d’oro di Sunisa Lee
Inoltre, gli utenti dei social media, Twitter in particolare, hanno sottolineato come questo sia stato anche l’anno di Sunisa Lee, la prima atleta di origini Hmong a vincere un oro alle Olimpiadi. L’atleta americana, infatti, ha lineamenti tipicamente asiatici. I suoi genitori, infatti, sono immigrati negli Stati Uniti dal Laos.
“Mattel mette in evidenza un Paese asiatico con una Barbie che indossa un’uniforme da karate giapponese. Ma non solo. Perché vuole anche sottolineare il suo sostegno all’empowerment, alle diversità e all’inclusività, ma rende gli asiatici americani invisibili” ha scritto un utente su Twitter. E un altro ha aggiunto: “Anche quando Sunisa Lee, un’asiatica americana, diventa la breakout star delle Olimpiadi“.