Niente più bagagli a mano. Da venerdì 26 giugno sono entrate in vigore le limitazioni imposte dall’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile, che regolano il trasporto aereo durante la Fase 3 dell’emergenza coronavirus. Tra queste, oltre al controllo della temperatura dei passeggeri e le autocertificazioni da portare con sé prima di decollare, c’è anche l’impossibilità di imbarcare bagagli a mano nelle cappelliere. Una decisione, questa, che ha provocato la reazione di Eddie Wilson, amministratore delegato di Ryanair.
Ryanair, Wilson: “Aumenta il rischio di contagio”
Secondo l’amministratore delegato della compagnia low cost, la decisione è addirittura controproducente. In una intervista rilascia a “Il Corriere della Sera”, Wilson attacca senza mezze misure: “Rispettiamo la decisione, ma sembra una norma pensata da persone che non sanno come funziona il trasporto aereo“, le sue parole nel corso di una conversazione telefonica.
E ancora: “Intanto ci devono spiegare sulla base di quale studio scientifico l’Enac abbia preso questa decisione. Al netto del disagio, questo divieto aumenta le occasioni di assembramento. In primo luogo le persone sono costrette a fare le code ai banchi del check-in per depositare i bagagli e questo avviene in aree dell’aeroporto con spazi che non consentono di rispettare la distanza sociale. È meno rischioso l’imbarco seguendo un ordine sequenziale sulla base della posizione del sedile“, prosegue Wilson.
“Ricorso alla Ue contro la nazionalizzazione di Alitalia”
Il periodo di lockdown e l’emergenza sanitaria che non accenna a diminuire in alcune aree geografiche del Pianeta hanno messo in profonda crisi il settore del turismo e, con esso, quello dell’aviazione. “In questo periodo il volo si compra sempre di più last minute“, conferma Wilson. Inevitabile, quindi, che si scatenasse una sorta di “guerra” per i prezzi e le tariffe tra le varie compagnie. “Sono in effetti più basse per effetto del Covid-19 e lo saranno credo ancora per anni perché è necessario stimolare la domanda. Sarà più difficile volare nel prossimo inverno. Qualche vettore fallirà“, conferma l’ad di Ryanair.
Una chiosa finale sul mercato Italiano e la compagnia di bandiera: Alitalia. “Il mercato italiano rischia di essere problematico a causa dei 3 miliardi stanziati per rilanciare Alitalia – spiega ancora -. Soldi che il governo vorrebbe prendere dalle altre compagnie alzando l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco e che finirebbero per far aumentare il costo dei biglietti. Non abbiamo problemi con Alitalia, ma è un buco nero che ha già inghiottito 12 miliardi e che deve competere in modo onesto. Contro la nazionalizzazione di Alitalia faremo sicuramente ricorso alla Ue”.