Il Presidente del Tribunale Vaticano, con un decreto pubblicato oggi, sabato 3 luglio, ha disposto la citazione a giudizio per 10 persone, compreso il cardinale Angelo Becciu, e 4 società. Il processo, che avrà inizio con l’udienza del prossimo 27 luglio, riguarda la vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. A chiedere i rinvii a giudizio, tramite emissione del decreto di citatazioni, Gian Pietro MIlano, promotore di Giustizia, Alessandro Diddi e l’Applicato Gianluca Perone.
I soggetti coinvolti nel processo, dal cardinale Becciu alle 4 società
In una nota, pubblicata dalla Santa Sede, si legge: “Sono emersi elementi anche a carico del Card. Giovanni Angelo Beccui, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto per i reati di peculato e abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione”. Non solo Becciu, come detto, è tra coloro che dovranno presentarsi davanti alla corte il prossimo 27 luglio. La citazione a giudizio, infatti, riguarda anche: René Brulhart, ex presidente dell’Aif, Mons. Mauro Carlino, ex segretario di Becciu prima e di Edgar Pena Parra poi.
E ancora: Enrico Crasso, ex gstore delle finanze vaticante, Tommaso Di Ruzza, ex direttore dell’Aif, Cecilia Marogna, imprenditrice cagliaritana e il rider Raffaele Mincione. Infine: l’avvocato Nicola Squillace, il segretario laico della Segreteria di Stato Fabrizio Tirabassi e Gianluigi Torzi, banker molisano.
Le quattro società coinvolte nel processo sono invece: HP Finance LCC, Logsic Humanitarne Dejavnosti D.O.O., Prestige Family Office SA e Sogenel Capital Investment.
Becciu: “Sono vittima di una macchinazione contro di me”
Il cardinale Becciu, attraverso una nota, ha affermato: “Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni. Attendevo da tempo di conoscere le eventuali cause nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostare al mondo la mia assoluta innocenza“.
E ha continuato: “In questi lunghi mesi si è inventato di tutto sulla mia persona, esponendomi ad una gogna mediatica senza pari al cui giono non mi sono prestato, soffrendo in silenzio. Questo anche per rispetto e tutela della Chiesa, a cui ho dedicato la mia intera vita“.
Becciu, attraverso la nota, ha fatto sapere che “finalmente sta arrivando il momento del chiariamento”, durante cui il tribunale potrà riscontrare “l’assoluta falsità delle accuse” nei confronti della sua persona e le “trame oscure che evidentemente le hanno sostenute e alimentate“.
Il comunicato della Santa Sede
La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso un comunicato, nel quale si sono ripercorse le tappe fondamentali che hanno portato alla citazione in giudizio di Becciu e degli altri nove soggetti che il 27 luglio prossimo andranno a processo.
“Le indagini, avviante nel luglio 2019, su denuncia dell’Istituto per le Opere di Religione dell’Ufficio del Revisore Generale, hanno visto piena sinergia tra l’Ufficio del Promotore e la sezione di polizia giudiziaria del corpo della Gendarmeria. Le attività istruttorie sui fondi della Segreteria di Stato hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori di mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane. Questo avendo attinto anche alle risorse destinate alle opere di carità personale del Santo Padre“.