Vaticano, sanzioni per i dipendenti che rifiutano il vaccino anti-Covid

Per i dipendenti del Vaticano che non si vaccinano contro il coronavirus Sars-CoV-2 sono previste delle sanzioni. Lo ha stabilito Giuseppe Bertello, cardinale e presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Il decreto prevede comunque una distinzione tra chi non può vaccinarsi per ragioni di salute e per chi sceglie di non farlo per altri motivi. Nel primo caso si verifica il trasferimento “a mansioni differenti, equivalenti o, in difetto, inferiori, garantendo il trattamento economico corrispondente alle mansioni di provenienza”. Per chi, invece, rifiuta il vaccino per altri motivi sono previste delle sanzioni. Il Vaticano, inoltre, potrebbe decidere di interrompere il rapporto di lavoro col dipendente in questione.

La posizione del Vaticano sulla vaccinazione

Il Vaticano ritiene importante, per “una guarigione globale e rigenerativa”, fornire “una risposta sanitaria, intraprendendo le azioni immediatamente necessarie per rispondere alla pandemia, avendo in mente anche i suoi effetti nel lungo periodo”. È per queste ragioni che ritiene una “decisione responsabile” sottoporsi alla vaccinazione. La Santa Sede sottolinea che il rifiuto del vaccino “può costituire un rischio per gli altri e aumentare i rischi per la salute pubblica”.
Per il Vaticano “l’emergenza sanitaria deve essere affrontata per garantire la salute e il benessere della comunità di lavoro nel rispetto della dignità, dei diritti e delle libertà fondamentali di ogni suo membro. Le misure devono essere adottate secondo il principio di necessità, considerando il rischio effettivo per la sanità pubblica e seguendo i criteri di tempestività, adeguatezza e proporzionalità”.

Le sanzioni previste

Nel nuovo decreto, Bertello ha precisato che “salvo che il fatto non sia previsto dalla legge come reato, le violazioni alle disposizioni in materia di emergenza sanitaria pubblica sono punite con il pagamento di una sanzione amministrativa”. La sanzione per chi viola il divieto di assembramento varia dai 25 ai 160 euro. Chi non utilizza correttamente i dispositivi di protezione individuale o non rispetta il distanziamento sociale, invece, rischia una sanzione dai 25 ai 50 euro. Il decreto, inoltre, prevede una sanzione da 25 a 160 euro per chi viola le prescrizioni comportamentali. Per la mancata osservanza delle limitazioni di circolazione, invece, è prevista una sanzione da 80 a 160 euro. Infine, chi viola l’isolamento fiduciario o la quarantena, commettendo un reato, viene punito con una sanzione da 200 a 1.500 euro.

Impostazioni privacy