Al momento, in Italia il totale degli over 12 vaccinati contro il Covid-19 è quasi il 39%, con la percentuale che aumenta con l’età. Intanto, si continua a discutere su di un presunto taglio delle forniture di fiale a luglio che le Regioni hanno adotto come giustificazione per i rinvii e le riduzioni degli appuntamenti.
Secondo quanto trapela, però, il commissario per l’emergenza, il generale Francesco Figliuolo, si prepara a incontrare alcuni presidenti oggi. Figliuolo finora ha sempre smentito l’ipotesi della mancanza dei sieri e ha rimarcato l’obiettivo della campagna vaccinale: raggiungere l’immunità di gregge a settembre.
In un’intervista il generale Figliuolo ha infatti ribadito che le Regioni hanno dosi per fare ancora 500mila iniezioni al giorno. Ci sarebbero infatti in magazzino 15 milioni di dosi Pfizer e Moderna, più il residuo del mese precedente e le seconde dosi AstraZeneca per gli over 60.
I numeri parlano di oltre 34,8 milioni di vaccinati con almeno una dose, oltre il 54,8% della popolazione. Percentuale che sale fino all’88,8% tra gli ultra 70enni, mentre coloro che hanno completato il ciclo vaccinale sono quasi 21 milioni.
Scenario positivo, ma che comunque non permette di abbassare la guardia soprattutto a causa dell’avanzare della variante Delta anche nel nostro Paese. Circostanza che ha spinto alcuni governatori a tornare a parlare del tema della carenza di dosi.
Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, ad esempio, ha dichiarato che Figliuolo e la struttura commissariale “stanno facendo un lavoro straordinario”. Poi, parlando delle forniture, ha però aggiunto che “lui stesso (Figliuolo, ndr) in un’intervista ammette che c’è un po’ di taglio”.
La conseguenza, come detto, è il rinvio delle prime dosi dei vaccini, soprattutto per i più giovani. E cresce così la preoccupazione per la riapertura delle scuole tra circa due mesi. “Ci auguriamo che tutto possa essere compensato, come lo stesso generale dice – ha concluso Bonaccini –, e lavoriamo, invece che polemizzare, per fare tutti insieme un grande lavoro come l’Italia sta facendo”.
Dal Veneto, infine, Luca Zaia torna a parlare dell’unico settore ancora chiuso. “È vergognoso che si lascino chiuse attività come le discoteche e che si legittimino le piazze piene, con musica e assembramenti da far schifo, dove nessuno ha nulla da dire. In un paese civile non si può accettare questo”.
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