Scuola, con la variante Delta resteranno le misure anti Covid

Mancano ancora due mesi all’inizio della scuola; eppure la variante Delta potrebbe costituire un ostacolo alla ripresa ‘regolare’ dell’attività scolastica. Il Cts, infatti avverte: “A settembre nelle scuole sarà di nuovo emergenza”.

A lanciare l’allarme sulla ripresa dei contagi è oggi il fisico Roberto Battiston, professore ordinario all’università di Trento. La discesa del numero di nuovi infetti quotidiani si è fermata per la prima volta in tre mesi. I numeri di questa settimana superano quelli della settimana scorsa. Si tratta con ogni probabilità dei primi effetti visibili della variante Delta, che sta diventando dominante in Italia”. E ancora: “Il sorpasso sulla variante inglese potrebbe arrivare verso la metà di luglio e portare con sé un rischio di contagio molto alto”.

Le parole di Battiston e di Cartabellotta

La variante Delta porterà a breve a un aumento consistente dei contagi in Italia e (chiaramente) la scuola non verrebbe risparmiata. L’effetto comincia già a vedersi in questi giorni. La discesa del numero dei nuovi infetti comincia a rallentare per la prima volta in tre mesi. E se non si accelera sull’aumento dei vaccinati e senza ripresa del tracciamento si rischia una nuova piccola ondata.

“L’unica vera novità è la diffusione anche nel nostro Paese della variante Delta, a quanto pare più insidiosa dell’Alfa della seconda ondata, spiega Battiston a Repubblica. “D’altra parte il tracciamento genetico del virus ci ha già detto che in Italia la presenza della Delta si è decuplicata in un mese. Ora sembra che questa diffusione cominci ad essere visibile anche nel numero di nuovi infetti”.

Dello stesso parere è il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ne parla con La Stampa: “Il concetto è che finché riusciremo a contenere i nuovi focolai non vedremo grandi ondate, ma se come capita in molte regioni si traccia e si sequenzia pochissimo e lentamente allora avremo presto dei guai”.

L’effetto variante Delta a scuola

Il tutto accade mentre il commissario all’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera conferma la data del 30 settembre per il raggiungimento dell’80% dei vaccinati, ovvero la soglia dell’immunità di gregge. E Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts, dice che la riapertura delle scuole sarà problematica: “È evidente che per metà settembre solo una minima quota di studenti sarà vaccinata, anche considerando che fino a 12 anni, al momento, non è prevista alcuna possibilità di vaccinazione. Per questo l’anno scolastico inizierà seguendo le note procedure di emergenza, con la variante Delta che imperverserà e circolerà soprattutto attraverso i giovani”.

Secondo Miozzo “dovremo potenziare gli altri strumenti di controllo: gli screening all’ingresso, i tamponi periodici, il tracciamento. Sono cose che vanno pianificate adesso, lavorando con le strutture sanitarie locali, perché settembre è domani”. Una previsione confermata dallo stesso Cts: nella riunione del 25 giugno gli esperti hanno sottolineato che “le misure da applicare per l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022 dovrebbero quindi essere le stesse previste all’inizio dell’anno scorso”.

Impostazioni privacy