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A cinque giorni dall’aggressione nei confronti degli operai della Dreamland in sciopero, molti lavoratori del macrolotto industriale di Prato si sono uniti in corteo. Dreamland è una ditta che lavora per Texprint, stamperia tessile, già scenario di altre aggressioni agli operai nello scorso mese di giugno. I manifestanti hanno gridato a gran voce la denuncia contro lo sfruttamento negli stabilimenti pratesi, gli estenuanti orari di lavoro, 12 ore per 7 giorni, senza ferie né permessi. La manifestazione è stata organizzata dal sindacato Si Cobas ed erano tanti gli striscioni e i cartelli che accusavano le fabbriche di mafia e di trattamento disumano nei confronti dei loro dipendenti.
Texprint, Si Cobas: “Mancano i diritti essenziali”
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Alla manifestazione a sostegno dei lavoratori di Texprint ha preso parte anche Luca Toscano di Si Cobas. “Qui ci sono i lavoratori delle altre fabbriche del macrolotto, del distretto tessile. Grazie agli scioperi hanno trasformato la loro condizione di vita e di lavoro, sono passati dallo sfruttamento di 12 ore al giorno per tutta la settimana a lavorare cinque giorni, 8 ore. Hanno conquistato il diritto alle ferie, alle malattie. Accanto a loro ci sono lavoratori di altri settori, della logistica, della Piaggio di Pontedera. C’è tanta solidarietà“, ha spiegato Toscano. Riaz Moshin, lavoratore del Panificio Toscano: “A uno dei lavoratori che ha denunciato lo sfruttamento hanno smesso di pagargli lo stipendio. È una situazione che vivono tante aziende qui a Prato. Qui alla Dreamland sono arrivati alcuni padroni a picchiare i ragazzi che scioperavano pacificamente“.