È ormai da quasi due anni che i tamponi sono entrati a far parte, in un modo o nell’altro, delle nostre vite. I più fortunati ne hanno solo sentito parlare, mentre tanti altri li hanno provati sulla propria pelle almeno una o due volte. Negli ultimi mesi, inoltre, il loro utilizzo è diventato indispensabile per tutti i non vaccinati, perché rappresenta l’unico modo che hanno (oltre alla guarigione) per ottenere il Green Pass e continuare a lavorare in presenza o frequentare locali pubblici. Di fronte a questa situazione può venire spontaneo chiedersi: “Quanto spende, in media, una persona in tamponi?”. Non esiste una risposta valida per tutti, perché i fattori in gioco sono molteplici. Chi ha fatto il vaccino, per esempio, ha molte meno probabilità di dover fare un tampone rispetto ha chi ha scelto di evitarlo. Anche le abitudini individuali e le scelte di vita giocano un ruolo chiave in questo calcolo. Detto ciò, quel che possiamo fare è partire da alcuni dati certi e provare a immaginare alcuni scenari ipotetici.
Quanto costano i tamponi rapidi e molecolari?
Partiamo dai tamponi rapidi. Nelle farmacie è possibile trovarli da alcuni mesi a prezzi calmierati: 15 euro per i maggiorenni e 8 euro per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Le strutture private, invece, non sono costrette ad adeguarsi a questo “prezziario”. Un’indagine di Altroconsumo, infatti, rivela che solo 350 strutture in tutta Italia hanno scelto di attenersi alle indicazioni del governo. In media, chi si rivolge a un privato spende circa 23 euro per il tampone rapido. Questa cifra può però oscillare tra un minimo di 14 euro e un massimo di 50 euro.
Nel caso dei tamponi molecolari non c’è alcuna indicazione nazionale di prezzi calmierati. Questo però non vieta alle regioni di scegliere in autonomia di definire una tariffa massima. Il Lazio l’ha fatto, imponendo di non superare il tetto dei 60 €. Per il resto, il prezzo può variare in base alla farmacia o alla struttura privata alla quale ci si rivolge. Altroconsumo stima un costo medio per singolo tampone molecolare di 72 euro.
Quanto spende (in media) un no vax in una settimana?
Sulla base dei dati elencati finora possiamo iniziare ad analizzare un primo scenario e dare una risposta alla domanda “quando spende, in media, un no vax in una settimana?”. Per questo esempio prenderemo in esame una persona non vaccinata che fa un lavoro di ufficio (in presenza) dal lunedì al venerdì. Considerando che il Green Pass ottenuto dopo un tampone rapido ha una validità di 48 ore, per essere coperto dall’inizio alla fine della settimana lavorativa il no vax deve ripetere il test tre volte. Andando in farmacia, dove i prezzi sono calmierati, la spesa settimanale complessiva sarebbe di 45 euro. Rivolgendosi a una struttura privata, invece, spenderebbe in media 69 €.
Il discorso cambia un po’ prendendo in considerazione l’uso del tampone molecolare, che permette di ottenere un Green Pass valido per 72 ore. In questo caso il non vaccinato del nostro esempio dovrebbe sottoporsi solo due volte al test, che però ha un prezzo medio maggiore di quello rapido. La spesa ammonterebbe a circa 145 euro, rendendo questa opzione tutt’altro che economica.
Il caso del vaccinato che entra in contatto con un positivo
I calcoli da fare diventano ancora più fumosi quando si prende in considerazione il caso di una persona vaccinata che, di tanto in tanto, entra in contatto con un positivo e deve fare un tampone per capire se è stata contagiata o meno. È impossibile stabilire con quanta frequenza possa verificarsi uno scenario simile. I fattori da considerare sono tantissimi, come l’eventuale presenza di bambini non vaccinati in casa, la scelta di frequentare o meno luoghi affollati, il lavoro in smart working o in presenza ecc. Ipotizzando di avere a che fare con una persona molto sfortunata, che entra in contatto con un positivo alla settimana, la spesa media sarebbe di 15 euro ogni sette giorni. Ma si tratta di un episodio al limite. Nella maggior parte dei casi l’intervallo tra un contatto con un positivo e l’altro è molto più ampio.