La Campania ci riprova con la Didattica a distanza. Dopo che la scorsa settimana il Tribunale amministrativo regionale aveva bocciato definitivamente le ordinanze con cui a inizio 2021 il governatore Vincenzo De Luca aveva chiuso le scuole, la Regione spinge per il ritorno alla Dad in vista delle vacanze natalizie.
Campania, proposto il ritorno in Dad per Natale
Lo ha annunciato – come riporta Orizzonte Scuola – il vicepresidente della Campania, Fulvio Bonavitacola, a margine della Conferenza Stato-Regioni. “A partire dall’8 dicembre, considerato che ci separano 10-12 giorni dalla pausa natalizia, abbiamo chiesto un mese di Didattica a distanza per la scuola dell’obbligo perché i dati sono molto preoccupanti”.
L’obiettivo sarebbe quello di limitare gli spostamenti degli alunni (che nella fascia 5-11 anni attendono ancora il vaccino), bloccando di fatto la circolazione del virus. La situazione, comunque, al momento è sotto controllo. Ciononostante, scrive Repubblica, De Luca è tornato ad agitare lo spettro di una nuova chiusura delle scuole in Campania se i contagi dovessero aumentare.
Il Tar ha già bocciato due ordinanze di De Luca
Lo aveva già fatto, De Luca, a inizio 2021. Con due ordinanze – datate 16 gennaio e 27 febbraio – aveva infatti decretato su tutto il territorio regionale “la sospensione delle attività didattiche in presenza, dei servizi educativi per l’infanzia e dei servizi per l’infanzia (sistema integrato 0-6 anni) nonché delle scuole di ogni ordine e grado”.
Ordinanze che, però, secondo il Tar erano “illegittime”, ma non annullabili perché nel frattempo non più in vigore (clicca qui per leggere la sentenza). Per i giudici, infatti, “la disposta sospensione delle attività didattiche in presenza” in Campania “non ha tenuto conto della regolamentazione per ‘fasce’ di rischio contenuta nella normativa statale”.
Il giusto equilibrio fra diritto alla salute e allo studio
Nello specifico, l’oggetto del contendere era l’equilibrio fra due diritti: quella alla salute e quello all’istruzione. La normativa statale, scrive il Tar, già contemplava l’idea “di sacrificare il secondo al primo nei casi di maggior rischio (regioni ‘rosse’)”; non dunque nelle regioni con un livello di rischio più basso.
Una deroga era possibile solo ed esclusivamente nel caso in cui la Campania “avesse dato conto degli elementi di fatto, diversi o sopravvenuti rispetto a quelli considerati dal Governo nazionale, che, quali indici di aggravato rischio, giustificassero il regime più restrittivo”.
Lombardia, 902 classi in quarantena: casi triplicati
Una situazione che potrebbe ora ripetersi, vista l’intenzione di unire lo stop delle attività scolastiche per le festività con un periodo di Dad. Uno “scontro” simile fra Tar e Regione si era già visto in Puglia, dove i giudici avevano bocciato la nona ordinanza sul tema emessa dal governatore Michele Emiliano. Che, di contro, ne aveva nottetempo firmata un’altra: la decima.
Intanto, per quanto riguarda il fronte dei contagi a scuola, va segnalato il caso della Lombardia. Stando ai dati aggiornati al 21 novembre, infatti, sono 902 le classi in quarantena; con 15.305 studenti e 1.150 operatori in isolamento per contatti con casi positivi. I numeri sono triplicati rispetto al monitoraggio del 7 novembre scorso, quando gli alunni in quarantena erano “solo” 6.681 (370 classi).