Scuola, caos dad in Puglia: il perché del botta e risposta Tar-Emiliano

Un vero e proprio pasticcio. Difficile definire in altro modo quanto sta accadendo in Puglia, nel mondo della scuola, nelle ultime ore. E al risveglio nella mattinata di mercoledì 24 febbraio non erano pochi i genitori confusi sul da farsi: mandare i figli a scuola o organizzarsi per la didattica a distanza? Tutto perché il Tar ha bocciato, nella giornata di martedì, la nona ordinanza in merito del governatore Michele Emiliano, che ha a sua volta annunciato la decima via social alle 19.25, pubblicandola (per evidenti motivi burocratici) soltanto nel Bollettino ufficiale della Regione Puglia di oggi.

Puglia, il Tar boccia Emiliano: ecco perché

Nell’ordinanza regionale in vigore fino a martedì, il presidente della Regione aveva disposto la didattica a distanza al 100% nonostante la Puglia sia in zona gialla. Un aspetto che alcuni comitati di genitori hanno contestato davanti al Tar, che ha ribaltato la decisione di Emiliano stabilendo che la presenza della Regione nella fascia minore di rischio (se si esclude la zona bianca, in cui però, al momento, non c’è nessuna regione) rende non necessaria la disposizione di norme più severe in materia di presenze a scuola.

In particolare, il Tar ha fatto riferimento al Dpcm del 15 gennaio. Secondo il provvedimento, per le superiori, “il 50% della presenza a scuola è il limite al di sotto del quale deve ritenersi non sufficientemente assolto né garantito lo standard minimo dei servizi scolastici“.

In buona sostanza, per il Tar vale il decreto che consente la didattica in presenza in tutti i cicli, con il limite fra il 50 il il 75% per le superiori. Sospesa invece l’ordinanza regionale che fissa per tutti il limite massimo del 50% (e solo “per ragioni non diversamente affrontabili”). Il Tribunale regionale ha cercato, così, anche di eliminare le eccessive differenze nelle interpretazioni delle normative da parte dei singoli istituti. Alcuni, infatti, accettavano solo gli studenti con bisogni educativi speciali. Altri avevano invece organizzato una turnazione degli alunni in presenza.

Il nuovo provvedimento firmato da Emiliano

Si è arrivati così all’ordinanza ‘notturna’ in vigore da oggi. Il punto più importante riguarda non più la possibilità ma l’obbligo, da parte degli istituti, di accettare in presenza gli studenti che possono dimostrare di non potersi collegare in dad.

Sono oltre 600 le scuole sul territorio regionale interessate dal provvedimento. 570mila gli studenti incerti, come le loro famiglie, anche perché al di là di quel che si decide negli uffici di Bari ogni istituto, da Lesina a Santa Maria di Leuca, si regola come può con circolari interne. Anch’esse, spesso, comunicate in orari improbabili attraverso canali ‘di fortuna’, come le chat di gruppo dei genitori su WhatsApp. E il susseguirsi di ordinanze e sentenze di certo non aiuta ad orientarsi facilmente.

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