[scJWP IdVideo=”Xn1dQLRu-Waf8YzTy”]
Un Matteo Salvini sorridente e con la voglia di scherzare. È quello che si è presentato in conferenza stampa a margine dell’udienza in tribunale per il processo a suo carico sul caso Gregoretti. E dopo la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero, il leader della Lega ha sottolineato tutta la propria soddisfazione.
Salvini e l’ironia post processo: “Imbarazzante”
“Era la prima volta che andavo in tribunale da potenziale colpevole, da potenziale imputato. Sono però assolutamente soddisfatto di avere sentito finalmente da parte di un giudice che quello che si è fatto non si è fatto da soli“, ha sottolineato Salvini. Che poi ha rivendicato le azioni compiute ai tempi in cui ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno: “Non è che io mi alzi la mattina dicendo ‘Cosa faccio oggi? Mi alzo e blocco uno sbarco’. Era invece parte di una procedura giusta, corretta, che risponde a tutta la normativa italiana, internazionale. Tanto che, io non sono esperto, ma mi sono chiesto se fosse normale che accusa e difesa chiedono la stessa cosa“.
Salvini ha infatti scherzato sulla proposta di archiviazione arrivata direttamente dal pubblico ministero: “Io ero abituato, da utente dei telefilm, che l’accusa chiedesse la condanna e la difesa dicesse che l’accusato è innocente. Questa è la prima volta che mi capita di sentir dire dall’accusa che l’imputato è innocente. E cioè che siamo qua, ma non dovremmo essere qua. Ho chiesto alla difesa se non sia imbarazzante dover dire che ha ragione l’accusa“.
Il messaggio a Catania e l’incidente a Giulia Bongiorno
Quindi un messaggio rivolto alla città di Catania. Così Salvini: “Però io rispetto la norma e tornerò in questa splendida città, anche se non da solo. E ritengo che a differenza di altri non cambio faccia e non cambio giudizio se sono al governo o se sono all’opposizione“.
[scJWP IdVideo=”DYWQBnln-Waf8YzTy”]
L’udienza preliminare di Catania aveva peraltro vissuto un momento delicato, quando Giulia Bongiorno è stata colpita alla caviglia da una lastra di marmo. La senatrice e avvocato di Salvini è stata medicata dai sanitari arrivati in Ambulanza ed è stata costretta a lasciare il palazzo di Giustizia in sedia a rotelle. Un fatto su cui lo stesso leader della Lega ha ironizzato: “Ditemi voi se è normale. Chiederò al ministro Bonafede se è normale, ma penso che si chiuderà un processo e se ne aprirà un altro“.
Salvini e le frecciate a Conte: “L’iter è ancora quello”
[scJWP IdVideo=”Z03qCS4w-Waf8YzTy”]
Salvini ha proseguito dando il suo punto di vista sui fatti della Gregoretti: “Ritenevo che tutelare l’integrità territoriale, l’onore, le norme, i confini e la sicurezza dell’Italia fosse un dovere quando ero al governo. Ritengo anche ora che lo sia“.
Quindi la frecciata a Giuseppe Conte. Così Salvini: “Mi soddisfa che il giudice abbia accolto la nostra richiesta di interpellare almeno il presidente del Consiglio per chiedergli: ‘Ma nell’anno successivo avete fatto la stessa cosa?’. Pur essendo cambiato il governo infatti l’iter è rimasto lo stesso, ci sono interviste sui giornali a dimostrarlo. Tanto che ci sono stati casi di permanenza anche di undici giorni in mare“.
[scJWP IdVideo=”2xkkNg6i-Waf8YzTy”]
Salvini ha quindi chiesto di tornare a occuparsi di altro: “La possiamo pensare in maniera diversa, ma con una crisi economica e sociale come questa vorrei che il governo si occupasse del lavoro, della scuola, dei problemi del Paese. L’anno scorso il presidente del Consiglio raccontava che noi ci occupavamo di ricollocare gli immigrati, e poi c’era lo sbarco. Lo ha ripetuto quando io non ero più al governo. Allora, sono innocenti anche loro come me (Conte e gli altri ministri, ndr)“.