Giulia Bongiorno, incidente in aula durante il processo a Salvini

Inconveniente a Catania, durante il processo a Matteo Salvini sul caso Gregoretti. Da fonti interne al tribunale si apprende infatti che Giulia Bongiorno, legale rappresentante del leader della Lega, è rimasta ferita nel corso dell’udienza preliminare.

Giulia Bongiorno: la seduta e l’incidente

L’avvocato e senatrice della Lega sarebbe stata colpita alla caviglia da una lastra di marmo, che si sarebbe staccata da un muro a cui Giulia Bongiorno era appoggiata. I soccorsi sono intervenuti in pochi minuti con un’ambulanza. I medici sono entrati in tribunale da un ingresso laterale e hanno trattato la ferita con ghiaccio. L’episodio sarebbe avvenuto dopo le richieste probatorie delle parti, con il giudice Nunzio Sarpietro ritirato in camera di consiglio per valutarle.

Nel corso della sua memoria difensiva, Giulia Bongiorno aveva parlato così del caso Gregoretti: “C’è stato un errore di traduzione dall’inglese. Il tribunale dei ministri sostiene che la normativa europea prevede l’obbligatorietà degli sbarchi nell’immediatezza. Nel farlo indica la frase in inglese da cui è tratta, ma il termine ‘until’ non richiama l’immediatezza, bensì i tempi ragionevoli. Quindi l’obbligo di sbarco immediato non esiste. La procedura attuata era in ottemperanza a quanto previsto nel contratto di governo“.

Visto da Salvini: “Si aprirà un nuovo processo”

L’episodio è stato riportato anche da Matteo Salvini a udienza ormai conclusa. “Voglio raccontare una nota a margine davvero surreale. L’avvocato Giulia Bongiorno è entrata in Tribunale sulle sue gambe ed è uscita sulla sedia a rotelle. Perché, in attesa che il giudice uscisse dalla camera di consiglio, una lastra di marmo di 50 kg si è staccata dalla parete“.

La vicenda, promette Salvini, non finisce qui. Tanto che secondo il leader della Lega l’incidente occorso a Giulia Bongiorno darà vita a una nuova causa. “Ditemi voi se è normale – ha attaccato –. Ovviamente la responsabilità non la do al Presidente del Tribunale. Piuttosto chiederò al ministro Bonafede se è normale che in un tribunale si stacchino lastre di marmo sulle gambe degli avvocati presenti. Penso che si chiuderà un processo e se ne aprirà un altro“.

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