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L’Autodromo di Monza ha messo a disposizione di Areu (Azienda Regionale Emergenza Urbana lombarda) le aree del centro medico del circuito per realizzare un check-point clinico avanzato che accoglie i mezzi di soccorso di primo e secondo livello e le ambulanze prima del loro accesso ai pronto soccorso degli ospedali del territorio.
Dall’Autodromo una risposta concreta al Coronavirus
“Il nostro impegno è quello di dare una risposta concreta, cercando di distribuire i nostri pazienti in maniera più mirata verso gli ospedali che sono più ricettivi“, spiega Diego Saggiante, coordinatore AT 118 Monza.
“In questo check point, da quando abbiamo aperto, abbiamo fatto 56 pazienti con una percentuale di positivi di oltre il 90%. Ancora non sappiamo quanto ci fermeremo, cercheremo di capirlo nei prossimi giorni“, aggiunge Saggiante, mentre il 118 di Monza è attivissimo sulle strade rese immortali da decenni di corse di Formula 1 e non solo.
Da Monza al resto della Lombardia: ecco le destinazioni
Dalla struttura arrivano ulteriori testimonianze: “Ci rapportiamo con l’equipe che esegue la visita all’interno dell’ATN del check point, ci confrontiamo con l’unità di crisi di Areu per la destinazione finale del paziente. Assolutamente gli ospedali sono sovraffollati e cerchiamo di decomprimerli inviando le ambulanze in codice verde“. Da Monza, la soluzione sono altri nosocomi lombardi. Con le principali destinazioni che sono decisamente distanti da Milano e dalla Brianza: “Le province della bergamasca della bresciana e anche gli ospedali del mantovano e del pavese. Lontani quindi dall’area metropolitana“.
Anche chi a Monza ha mansioni di autista delle ambulanze racconta la grande preoccupazione del momento: “La situazione è molto impegnativa e molto critica anche rispetto a un mese fa. L’aiuto che può arrivarci è soprattutto dalle persone comuni e delle famiglie. Che devono capire che non stiamo scherzando. Il Covid è una cosa seria, esiste e le persone devono mantenere le giuste precauzioni“.