Milano, arriva il check point clinico avanzato contro il Coronavirus

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È partito il check point clinico avanzato in via Novara a Milano, frutto della collaborazione tra Areu, Comune ed Esercito per alleggerire la pressione sugli ospedali. Nelle tende militari, le ambulanze portano tutti i codici verdi sospetti Covid dell’area metropolitana di Milano. Triage con medici e infermieri del 118 sul mezzo, tampone rapido e rientro a casa o, se necessario, ospedalizzazione nelle altre province.

Check point clinico avanzato: ecco come funziona

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A illustrare la funzionalità dell’area, allestita nel parcheggio Trenno in via Novara, è Giacomo Colzani, infermiere coordinatore Areu 118 Milano. “In collaborazione con l’Esercito italiano, che ha messo a disposizione la struttura, Areu con il personale sanitario e tutto il personale delle associazioni di soccorso, abbiamo messo in piedi un’area di valutazione chiamata ‘check point clinico avanzato‘. I pazienti che arrivano qui sono codici verdi che provengono dall’area metropolitana“, spiega.

I nostri pazienti presentono patologia respiratoria infettiva. Lo scopo è quello di decomprimere i pronto soccorso, permettendo ai mezzi di evitare lunghe attese all’esterno di ospedali dove c’è difficoltà anche a scaricare le barelle“, aggiunge Colzani. Ecco dunque in che modo la nuova struttura aiuta il sistema ospedaliero di Milano: “Abbiamo un’area di trattamento con un medico e due infermieri. Mediamente un malato resta 20 minuti. Dopo essere stato preso in carico, arrivano tampone rapido e triage. Quindi una valutazione clinico-strumentale, dove viene deciso sostanzialmente come operare“.

Milano si appoggia al resto della Lombardia

Queste le ipotesi, sulle quali Milano si appoggia al resto della Lombardia: “Si può decidere per l’eventuale rinvio al domicilio, oppure l’ospedalizzazione. Se è necessaria quest’ultima utilizziamo uno dei mezzi in supporto che sono già pronti per partire – spiega Colzani –. Il paziente è trasferito fuori dalla cintura metropolitana e comunque in area extraprovinciale“.

I criteri della scelta prescindono dalla distanza rispetto a Milano: “L’ospedale di destinazione viene scelto con la collaborazione dell’Unità di Crisi di Areu e le altre sale operative. Abbiamo scelto gli ospedali attualmente meno compressi in Regione. Anche magari a una distanza chilometrica notevole, ma con lo scopo di una presa in carica più rapida. Sono tutti codici verdi, dovuti alle grandi difficoltà registrate in questi giorni dai pronto soccorso di Milano. Perché eravamo in presenza di attese elevate in ambulanza“.

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