[scJWP IdVideo=”9PVqLqCP-Waf8YzTy”]
“Entro il 7 gennaio garantiremo a tutti gli ospiti almeno due visite da parte dei loro parenti. Gli incontri avverranno in sicurezza distanziati e dureranno al massimo venti minuti. Vedremo in futuro se organizzare anche una stanza degli abbracci come in altre Rsa”. A parlare è Fabrizio Pregliasco, virologo e supervisore scientifico del Pio Albergo Trivulzio di Milano, durante un incontro con i cronisti, nella giornata di venerdì, sulla situazione sanitaria nella struttura in cui, da ventiquattr’ore, sono ricominciate le visite dei parenti degli ospiti.
“Visite al Trivulzio in presenza di un medico o di un operatore referente”
“La notizia della riapertura degli incontri con i parenti è importante – afferma Pregliasco -. I colleghi garantiscono telefonate provative perché gli ospiti possano raccontare come stanno e di cosa hanno bisogno. Poi ci sono le videochiamate e, finalmente, anche visite in struttura. Durante gli incontri saranno obbligatori i dispositivi di protezione individuale e sarà presente un medico o un operatore referente. Vedremo in futuro se sarà il caso di implementare la cosiddetta stanza degli abbracci. Per ora le soluzioni sono quelle che abbiamo stabilito”.
Il Pio Albergo Trivulzio di Milano ha così riaperto alle visite dei parenti, nelle varie Rsa della struttura, dopo circa due mesi dalla chiusura disposta lo scorso 9 ottobre a causa della seconda ondata di contagi da coronavirus. Una misura volta a prevenire l’esplosione di focolai come tristemente avvenuto durante la prima ondata. La riapertura della struttura milanese era stata decisa stata decisa con ampio anticipo, lo scorso 5 novembre, per preparare il personale e gli stessi parenti degli ospiti con opportuno anticipo, studiando le necessarie regole per rendere sicure le visite. Era stato lo stesso Istituto ad anticipare la notizia, data la “situazione epidemiologica in via di miglioramento, ma senza peccare in termini di superficialità e inefficacia, a scapito degli utenti e di chi viene a far loro visita”.