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Finisce l’incubo per i primi 160 italiani rimasti bloccati a Londra in questi delicatissimi giorni. Questo è il frutto dell’ordinanza firmata dai ministri Di Maio, Speranza e De Micheli. Sono rientrati a Roma e atterrati a Fiumicino con un volo Alitalia proveniente da Heathrow, come confermato dall’Ansa.
Il blocco dei voli e l’epopea negli aeroporti britannici
Si tratta di cittadini italiani che si trovavano a Londra, ma risultavano residenti in Italia o versavano in condizioni di urgenza o criticità. Tra loro presente anche un neonato. Tutti i viaggiatori hanno potuto lasciare la Gran Bretagna, previo tampone prima della partenza.
La loro epopea era iniziata dopo il blocco dei voli deciso dalla maggioranza dei Paesi europei (Italia compresa) per limitare il contagio con la nuova variante del Covid. Il problema, che riguarda tutta la Gran Bretagna, aveva impedito a molti italiani di lasciare Londra per le feste. Diversi di loro, peraltro, non avevano possibilità di alloggio a causa di contratti di lavoro ormai finiti e si sono ritrovati “in trappola” negli aeroporti.
Cosa succede ora agli italiani rientrati da Londra
Tutti gli italiani provenienti da Londra dovranno obbligatoriamente sottoporsi a un nuovo tampone ora che hanno fatto rientro in patria. L’esame verrà eseguito presso le strutture di testing rapido, già operative al Leonardo da Vinci. Tali strutture sono state allestite da Aeroporti di Roma con il supporto della Regione Lazio. Dopo il tampone saranno tutti tenuti all’osservanza di un periodo di 14 giorni di quarantena.
L’Ansa ricorda peraltro che il Leonardo da Vinci è l’unico aeroporto d’Italia in possesso dei requisiti per consentire il rimpatrio degli italiani bloccati a Londra. Solo qui, infatti, è possibile trovare le apposite aree per eseguire il tampone in tempo reale. Anche i cittadini partiti dalla Gran Bretagna dovevano a loro volta possedere i requisiti per il rimpatrio, e aver presentato correttamente la richiesta per rientrare in Italia.