Ci avviciniamo sempre più al 9 marzo, primo anniversario del fatidico Decreto “Io resto a casa”, con cui l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte varò la “zona rossa nazionale” per contrastare l’avanzata del Coronavirus. Era appena iniziato il lockdown, che avrebbe caratterizzato quella lunga e delicata fase dell’emergenza sanitaria nazionale. E se, un anno dopo, la durezza delle misure governative sembra essere sempre più malsopportata dalla popolazione, un interessante sondaggio dimostra l’esatto opposto.
Cresce la “voglia” di lockdown? Ecco chi lo richiede
Lo ha realizzato Nando Pagnoncelli, che ne ha poi diffuso i risultati sul ‘Corriere della Sera’. Il noto sondaggista e amministratore delegato di Ipsos Italia ha infatti rilevato non solo che gli italiani siano più favorevoli del previsto a misure severe di contrasto al Coronavirus. Addirittura, infatti, gradirebbero un loro ulteriore inasprimento. Tanto che, in sole due settimane, il numero di coloro che vorrebbero un nuovo lockdown è salito del 10% in Italia.
“Il 44% preferirebbe un lockdown duro, di durata limitata, ma esteso uniformemente in tutto il Paese“, spiega Pagnoncelli. Che poi passa in rassegna in maniera ancora più precisa tali dati: “Il 30% ritiene opportuno continuare con le restrizioni attuali, mentre il 14% vorrebbe un allentamento delle misure. La prima opzione ha fatto registrare un aumento di ben 10 punti in sole due settimane e risulta più auspicata tra le persone meno giovani e le casalinghe, nonché fra gli elettori di Pd (60%) e M5S (50%)“.
Coronavirus: italiani arrabbiati con gli italiani
Ma non è tutto. Perché se superficialmente potrebbe sembrare che gli italiani siano risentiti con il governo o le amministrazioni locali per le diffuse chiusure, il sondaggio Ipsos rivela che la maggiore rabbia è verso i connazionali più attenti o superficiali. “Due italiani su tre (65%) pensano che ci siano troppe violazioni delle regole e la maggioranza dei cittadini non abbia capito l’importanza di continuare a rispettare le direttive delle autorità. È una convinzione in forte aumento rispetto agli scorsi mesi“, osserva Pagnoncelli. E questo spiega perché anche l’esigenza di un nuovo lockdown sia così in crescita.
Ma quanto fa realmente paura il Coronavirus? Anche su questo c’è una rilevazione. “Oggi il 45% degli italiani considera il Covid una minaccia elevata a livello personale“, si può leggere nell’analisi di Pagnoncelli, che parla di un numero analogo a quello dello scorso autunno. E la preoccupazione “aumenta al crescere dell’età, tra le persone meno istruite, tra le casalinghe, i pensionati e i ceti operai“. Che poi sono le stesse fasce di popolazione che, un po’ a sorpresa, chiedono a Mario Draghi di ripristinare il lockdown. Un desiderio che solo qualche settimana fa nessuno sembrava realmente avere.