Covid: zona rossa per la Campania, due nuove Regioni in arancione

Al contrario di quanto preventivato prima della firma delle ordinanze da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, solo la Campania passa in zona rossa, raggiungendo Basilicata e Molise. Il ministro ha firmato i documenti nel tardo pomeriggio di venerdì. L’Emilia-Romagna, le Marche e le Province autonome di Bolzano e Trento restano in zona arancione.

Per quel che riguarda le Marche, solo le province di Ancona e Macerata passano in zona rossa in base a ordinanza regionale. La Lombardia, i cui dati indicavano un possibile inserimento in zona rossa, resterà arancione scuro, come già determinato da un’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana.

Dalla zona rossa a quella bianca, il riepilogo aggiornato

Secondo le nuove ordinanze del Ministero della Salute, dunque, le regioni sono così ripartite:

Zona rossa: Campania, Basilicata e Molise.
Arancione: Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Umbria, Toscana e le province autonome di Bolzano e Trento.
Gialla: Liguria, Lazio, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta.

Solo la Sardegna resta in zona bianca, quella con il minimo livello di restrizioni. In ciascuna delle Regioni e delle Province autonome, comunque, ogni amministrazione può decidere di inasprire le restrizioni in parti di territorio.

De Luca: “Siamo in zona rossa, il livello di contagio non si può reggere”

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“Siamo ormai in zona rossa perché il livello di contagio non si può più reggere. E’ evidente che bisogna prendere misure eccezionali“. Ancor prima di averne discusso con il ministro, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non ha dubbi sulle misure da intraprendere.

“Come è del tutto evidente siamo arrivati alla terza ondata in tutta Italia – ha dichiarato durante la consueta diretta Facebook del venerdì -. Per la Campania, da oltre una settimana, registriamo sui 2.500 nuovi positivi al giorno, che significa che dovremo fare il tracciamento dei contatti per almeno 25mila persone”.

Zaia: “Proiezione Rt preoccupante in Veneto”

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Previsti anche passaggi dalla zona gialla a quella arancione, in particolare per Veneto e Friuli-Venezia-Giulia (ma potrebbero non essere i soli). I governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga hanno già annunciato l’ingresso in zona arancione dopo aver parlato con il ministro. Al Nord, così, solo Liguria e Valle d’Aosta resterebbero in giallo.

“Siamo zona arancione, me l’ha confermato il ministro e posso dirlo – ha spiegato Zaia in conferenza stampa –. Il dato che ci ‘spara’ in arancione è l’esempio della velocità del virus. E la proiezione dell’Rt verso la prossima settimana è assolutamente preoccupante“.

Anticipazione informale da parte di Speranza anche per il presidente del Friuli: “L’ingresso dall’8 marzo – ha affermato Fedriga – è riconducibile non tanto all’indice Rt quanto al repentino e vistoso aumento dei contagi nel nostro territorio, che si colloca a rischio alto”. Le province di Udine e Gorizia sono già in zona arancione. Trieste e Pordenone restano gialle fino alle 23.59 di domenica, mentre da lunedì ‘uniformeranno’ il loro colore a quello degli altri due territori provinciali.

Brusaferro (Iss): “Subito misure più restrittive”

Nel corso della conferenza stampa in cui la Cabina di regia ha mostrato e spiegato i dati del monitoraggio, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ha dichiarato: “Il dato dell’Rt a 14 giorni mostra che il nostro Paese ha superato l’1, questa non è una buona notizia perché è un indicatore di crescita dell’epidemia. L’obiettivo a livello Paese e di Regioni e Province autonome è riportarlo rapidamente sotto l’1, ma quasi tutte le regioni sono con l’Rt sopra l’1″.

“È un dato molto importante e un segnale rilevantissimo di necessità di adozione tempestiva di misure di mitigazione a livello nazionale e anche a livello regionale” ha affermato poi il numero uno dell’Istituto Superiore di Sanità.

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