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“Le proteste giovanili esprimono anche voglia di partecipazione di un mondo, quello giovanile, che durante la pandemia ha sofferto l’isolamento. Sono un segnale di vitalità della nostra democrazia. Ma la democrazia ha delle regole dalle quali non si può prescindere. Serve il bilanciamento del diritto di manifestare e la tutela della salute pubblica”. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in un’informativa al Senato sulle manifestazioni studentesche seguite alla morte di Lorenzo Parelli durante uno stage in alternanza scuola-lavoro.
Lamorgese: “La morte del giovane Lorenzo Parelli è inaccettabile”
Lamorgese ha poi definito “inaccettabile la morte del giovane Lorenzo Parelli, che ha originato manifestazioni di solidarietà e proteste da parte dei suoi coetanei. L’impegno e la freschezza dei suoi 18 anni testimonia la determinazione del nostro Paese a rialzarsi dalla crisi devastante causata dalla pandemia e proprio i giovani hanno risentito della marginalità e delle occasioni mancate che sono alla base di un malessere profondo non sempre compreso. La crisi è anche per il mancato ascolto degli adulti”.
“Il 28 gennaio fatti incresciosi, ma ho fiducia nelle forze dell’ordine”
“Chi è chiamato ad esercitare le responsabilità istituzionali ed operative per la sicurezza pubblica deve riflettere a fondo quando si verificano fatti incresciosi come quelli del 28 gennaio, che hanno causato danni a persone estranee al gruppo dei facinorosi. La via maestra è il confronto”, ha aggiunto la ministra dell’Interno. Infine ha ricordato che il “4 febbraio le iniziative si sono svolte senza criticità per la moderazione della protesta e per un più intenso dialogo con gli studenti. Flessibilità ed equilibrio sono qualità che hanno le forze dell’ordine e io sono certa ne faranno ampio uso: ho fiducia in loro”.