Le messe di Natale si svolgeranno “nella piena osservanza delle norme anti-Covid”. Lo ha detto il pro-presidente della Cei, monsignore Mario Meini, sottolineando che “se le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza, ciò non deve scoraggiarci. In questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare in condizioni di sicurezza. Siamo certi che sarà così anche nella prossima solennità del Natale”.
Meini ha poi aggiunto che “i tempi di Avvento e Natale costituiscono un’occasione favorevole per trovare spazi di preghiera, capaci di sostenere e dare senso alla vita quotidiana. Preghiera individuale e comunitaria, comunque intensa, eventualmente anche utilizzando alcune possibilità offerte dalle tecnologie digitali“.
Cei: “I cristiani sono chiamati a fare la propria parte”
Il vescovo ha inoltre ricordato che, nonostante i dati della pandemia di Coronavirus siano in miglioramento, “non devono venir meno la responsabilità e la prudenza, anzi dobbiamo rinnovare l’impegno verso ‘il valore unico dell’amore’, come ci ricorda Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti”.
“I cristiani“, ha poi concluso il pro-presidente della Cei, “sono chiamati, insieme a tutti i cittadini, a fare la propria parte: sul piano sanitario rispettando tutte le norme precauzionali anti-contagio. Nell’ambito professionale compiendo il proprio dovere; nella sfera personale attendendo responsabilmente ai compiti che spettano a ogni membro della società”.
Papa Francesco non andrà in piazza di Spagna
“No agli assembramenti per le messe di Natale”. È questo l’invito contenuto nella bozza sulle linee guida della Commissione europea, che saranno pubblicate mercoledì relative alle misure anti Covid per le festività. In particolare, nel testo si chiede di “considerare di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in televisione o in radio”.
Intanto, papa Francesco ha annunciato che non andrà in piazza di Spagna l’8 dicembre prossimo. Il rischio di trasmissione Covid è alla base della scelta del pontefice di rinunciare, dopo 67 anni, al tradizionale omaggio alla Madonna. La benedizione sulla città di Roma, i suoi abitanti e i tanti malati in ogni parte del mondo, avverrà in forma privata in Vaticano. Si parla di accessi contingentati anche per la benedizione Urbi et Orbi del 25 dicembre, ma le modalità dello svolgimento non sono ancora state decise.