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Davanti all’aeroporto di Firenze è in corso per quattro ore lo sciopero del personale che chiede una stabilizzazione lavorativa e salariale. “Chiediamo da molto tempo all’azienda di iniziare a parlare di stabilizzazioni e con la pandemia in corso tutto si è fermato“, spiega Vania Meloni della Rsa Usb di Tah Aeroporto di Firenze. “Dopo due anni di emergenza sanitaria, tanti di noi hanno salari di poco più di 500 euro. Abbiamo anche colleghi stagionali che sono a casa senza ammortizzatori sociali per i mesi invernali. Quindi la situazione è drammatica. Siamo in cassa integrazione attiva da due anni e questo è un aggravio per chi ha contratti base come i nostri. Nessuno pensava che durasse così tanto. Bisogna trovare una soluzione, altrimenti si rischia il dramma sociale“.
Rinaldi (Usb): “L’aeroporto è una fabbrica di lavoro povero”
“Gli aeroporti italiani, e quelli toscani non fanno eccezione, sono diventati negli anni una fabbrica di lavoro povero. Ci sono tanti lavoratori in part time e part time stagionale civico“, lo spiega Filippo Rinaldi, delegato sindacale dell’Usb e della Rsa dell’aeroporto di Firenze. “Poi ci sono queste cessioni. Chi gestisce gli aeroporti, cerca di vendere il settore operativo, l’handling, che consiste nell’assistenza alle compagnie aeree. Questo comporta peggioramenti drastici nelle condizioni della vita dei lavoratori, in particolare il salario“, ha concluso Rinaldi.