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“Credo sia stata una grandissima occasione persa. Il quesito del referendum si poteva modificare a posteriori per far sì che fosse costituzionalmente accettabile. Questa cosa non fa altro che scoraggiare la partecipazione delle persone alla politica“. Così Federico Lucia in arte Fedez a margine di un evento a Milano a proposito della bocciatura da parte della Corte Costituzionale dei quesiti referendari sulla cannabis e sulla eutanasia legali.
Fedez e le iniziative per i giovani a Milano
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Intanto però Fedez si sta dando da fare con diverse iniziative che riguardano Milano. “C’è l’intenzione futura di creare eventi che possano ravvivare la città in toni e modalità costruttivi. Su questo stiamo già iniziando a lavorare e a discutere. Spero che per quest’estate potremo presentare il progetto a cui stiamo lavorando e che è sempre collegato al sostegno della Fondazione Tog“, ha dichiarato dalla Triennale di Milano.
Fedez è intervenuto a margine della presentazione di un’opera di Francesco Vezzoli, il cui ricavato verrà devoluto alla fondazione che offre cure gratuite a bambini affetti da gravi patologie. “Sicuramente“, ha aggiunto il rapper sui recenti episodi di cronaca che hanno riguardato i giovanissimi in zone della movida milanese. “Credo che l’assenza di luoghi di aggregazione sia un fattore importante“.
La rabbia dopo la bocciatura dei referendum
Più scoraggiate, invece, le sue parole sul tema del referendum. “Innanzitutto direi di abbassare le aspettative su quelli che sono i miei pensieri riguardo alla politica. Detto questo, la bocciatura del referendum allontana ulteriormente le persone che nella politica non si riconoscono“, ha spiegato ancora Fedez.
La sua reazione a caldo era arrivata a commento di un post su Twitter di Marco Cappato. “La #Cortecostituzionale presieduta da Giuliano Amato ha completato il lavoro di eliminazione dei #referendum popolari. Dopo eutanasia anche #Cannabis. Hanno cosi assestato un ulteriore micidiale colpo alle istituzioni e alla democrazia“, aveva scritto l’esponente dell’Associazione Luca Coscioni. “Fate cag***“, era stato il laconico commento di Fedez. Su Twitter, invece, si era limitato a ritwittare il post.
La #Cortecostituzionale presieduta da Giuliano Amato ha completato il lavoro di eliminazione dei #referendum popolari. Dopo eutanasia anche #Cannabis. Hanno così assestato un ulteriore micidiale colpo alle istituzioni e alla democrazia.
— Marco Cappato (@marcocappato) February 16, 2022
Fedez e non solo: chi aveva firmato per il referendum
A luglio anche Fedez e Chiara Ferragni avevano firmato per il referendum per l’Eutanasia legale. Il cantante aveva sottoscritto l’iniziativa a un banchetto a Milano, pubblicando delle storie su Instagram per invogliare i suoi follower a firmare. La raccolta firme si poneva l’obiettivo di raccogliere 500.000 firme entro il 30 settembre. In varie città italiane si organizzarono banchetti in cui dare il proprio contributo. In alternativa era anche possibile rivolgersi presso alcuni uffici legali per esprimere la propria adesione.
“Tra le varie cose da fare, oggi c’era quella di andare a firmare al banchetto per il referendum sull’eutanasia legale“, affermò Fedez sui social. Quindi si soffermò a spiegare in cosa consista l’omicidio del consenziente. Qualche giorno dopo anche Vasco Rossi testimoniò sui social la sua firma in un banchetto.