La Procura di Pavia ha emesso due mandati di cattura internazionale nell’ambito dell’inchiesta sul sequestro del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone. Lo riportano alcuni media nazionali. Stando a quanto emerso, i pm pavesi avrebbero chiesto la cattura del nonno materno Shmuel Peleg e di Gabriel Abutbul Alon, il 50enne autista israeliano che l’11 settembre portò il bambino fino a Lugano per l’imbarco su un aereo privato diretto a Tel Aviv.
Il mandato di cattura internazionale è finalizzato ad ottenere l’estradizione in Italia di Peleg e Alon, indagati a Pavia per sequestro di minori. In questo modo i due potrebbero essere processati in presenza e non in contumacia in caso di un eventuale rinvio a giudizio. Secondo i magistrati, i due avrebbero agito sulla base di un “piano strategico premeditato”. Piano che prevedeva il recupero di Eitan a Travacò, comune del Pavese dove vive con la zia Aya, tutrice legale, il viaggio in auto fino a Lugano e infine il volo verso Israele.
Il piccolo Eitan è infatti al centro di un’aspra contesa per l’affidamento da parte dei due rami della famiglia. Ieri, intanto, gli avvocati del nonno hanno chiesto ai giudici un provvedimento d’urgenza per la sospensione immediata della nomina della zia quale tutrice legale. Per i nonni materni di Eitan, la nomina della zia andrebbe quindi revocata e il bimbo affidato a un pro-tutore terzo, esterno cioè alla famiglia. I giudici potrebbero sciogliere la riserva sulla loro decisione già nei prossimi giorni.
Stando alle ricostruzioni, inoltre, i legali di Shmuel ed Esther Coen Peleg contesterebbero la validità di un documento medico che diede il via all’intera procedura di nomina da parte del Tribunale di Torino; poi confermata anche da quello pavese. Una procedura ritenuta “frettolosa” e che non avrebbe mai coinvolto i nonni del bambino, i quali non capivano la lingua italiana. Per questo, riportano le agenzie, potrebbero a breve depositare una querela di falso in sede civile. Ma sul punto è aperto anche un procedimento (prima udienza l’1 dicembre) davanti al Tribunale per i Minorenni di Milano.
La notizia del mandato di cattura internazionale arriva alla vigilia della nuova udienza davanti alla Corte distrettuale di Tel Aviv in merito al contezioso sul rientro in Italia di Eitan. I giudici israeliani dovranno infatti valutare la sentenza che in primo grado aveva dato ragione alla zia applicando la Convenzione dell’Aja in materia di sottrazione di minori. Il ritorno in Italia dell’unico sopravvissuto alla strage, comunque, è in stand-by. Perché il ricorso dei nonni blocca di fatto la decisione favorevole al ritorno a Pavia e, nel frattempo, il piccolo continua a vivere con una zia paterna.
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