Dall’1 febbraio al 21 luglio, solo l’1,2% dei morti per Covid-19 era completamente immunizzato dal virus. A rivelarlo è il report periodico sui decessi dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha preso in analisi un campione di 70 cartelle cliniche fra quelle dei 423 soggetti deceduti nonostante avessero già completato il ciclo vaccinale. In totale, nel periodo in esame, i morti sono stati 35.776.
Covid, il 98,8% dei morti non aveva le due dosi
Dal report emerge inoltre che quasi 99 decessi per Covid su 100 (98,8%) nel periodo febbraio-luglio non erano quindi ancora immunizzati dal Covid. Nel restante 1,2% si riscontra invece un’età media di 88,6 anni, decisamente superiore a quella dei soggetti non vaccinati che normalmente muoiono di Covid, pari a 80 anni.
Superiore rispetto alla media dei decessi della popolazione generale anche il dato sulle patologie: 5,0 (mediana 5, deviazione standard 2,2). Dopo l’insufficienza respiratoria acuta, le sovrainfezioni sono le complicanze maggiormente diffuse nelle persone decedute con ciclo vaccinale completo. Terapia antibiotica e steroidea sono invece le terapie più utilizzate su questi pazienti.
L’Iss: “Ecco le due spiegazioni di questo trend”
“I risultati qui presentati – si legge nel report dell’Iss – possono avere due possibili spiegazioni. In primis, i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all’infezione da Sars-CoV-2 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati”.
“In secundis, questo risultato può essere spiegato dal fatto che è stata data priorità per la vaccinazione alle persone più anziane e vulnerabili”. Dunque, “questa rappresenta la popolazione con maggiore prevalenza di vaccinazione a ciclo completo alla data in cui è stata eseguita questa valutazione”.
L’analisi sui decessi per Covid: età media e malattie
Il rapporto analizza poi le caratteristiche dei deceduti per Covid in generale, a prescindere dalla vaccinazione. Dall’inizio dell’epidemia l’età media si attesta a 82 anni e gli uomini sono di più delle donne: il 56,5% contro il 43,5%. Con l’arrivo dei vaccini l’età media dei decessi è drasticamente scesa, fino a quella attuale di 72 anni.
Questo trend è dovuto al fatto che la campagna di immunizzazione ha riguardato per prima la fascia della popolazione più anziana, via via meno colpita dal virus. Non mancano però anche le vittime più giovani, seppur in casi molto rari.
Su 127mila decessi totali, 1.479 (1,2%) avevano meno di 50 anni e 355 un’età inferiore ai 40. Inoltre, 44 di loro avevano delle malattie pregresse. Fra le patologie croniche più letali per i soggetti under 60 positivi al Covid troviamo infine l’obesità (30% dei casi) seguita a ruota dal diabete (25%).