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“La nostra posizione sull’Hub Mattei è chiara da tempo: bisogna chiuderlo”. Non usa mezzi termini Sene Bazir, uno dei portavoce del Coordinamento Migranti, che si rivolge direttamente al Comune di Bologna perché faccia chiudere il Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di via Enrico Mattei, nella periferia del capoluogo dell’Emilia-Romagna.
Bazir: “Bisogna cercare delle soluzioni”
Ai nostri microfoni, Bazir rivolge un vero e proprio appello alle istituzioni locali: “Abbiamo chiesto la chiusura già quando era denominato Cpt (Centro di permanenza temporanea, ndr), prima che diventasse Centro d’accoglienza e Hub regionale. La nostra richiesta è sempre la stessa. È umanamente e civilmente giunto questo momento, bisogna cercare delle soluzioni”.
“Abbiamo incontrato la vicesindaca Emily Clancy prima delle elezioni – aggiunge il portavoce del Coordinamento Migranti -. Aveva preso degli impegni con noi perché seguisse da vicino le questioni che noi avevamo posto. Se ci ha contattato dopo le elezioni? Qualcosa si sta muovendo, l’impegno a perseguire l’obiettivo c’è. Così come c’è l’idea di ispezionare il centro e valutare la situazione generale”.
“Noi ci crediamo, crediamo che possano esserci le condizioni per mantenere le promesse fatte. Adesso la parola spetta al Comune” conclude Bazir.
Cas Mattei, l’impegno del Coordinamento Migranti
Non è la prima volta che il Coordinamento Migranti scende in campo per chiedere la chiusura del Cas Mattei di Bologna. Già a luglio, ad esempio, l’associazione (assieme a sostenitori del movimento Black Lives Matter e a realtà impegnate nel sociale come Refugees Welcome) aveva manifestato per chiedere la chiusura.
I manifestanti lamentavano le scarse condizioni igieniche e di sicurezza del Centro, oltre all’assenza di servizi minimi come l’acqua potabile. In tale occasione l’allora consigliera Clancy, oggi vicesindaca, aveva dichiarato a La Repubblica: “Non sappiamo se arriverà la chiusura della struttura, ma sta emergendo una volontà politica sia nella maggioranza che nell’opposizione. Auspichiamo il superamento del Cas di via Mattei, in favore di un modello di accoglienza dei migranti diffusa“.